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Serena: “Icardi è un animale d’area. In coppia con Lautaro? Rende al meglio da solo”

L'ex attaccante dell'Inter ha analizzato il duello tra Icardi e Immobile

Andrea Della Sala

Un grande ex attaccante come Aldo Serena ha provato ad analizzare la decisiva sfida di domenica sera tra Lazio e Inter. Queste le sue dichiarazioni nell'intervista rilasciata a Tuttosport:

Lazio-Inter è Immobile-Icardi o è troppo riduttivo sintetizzare la sfida a loro due? 

«Le sorti dell’Inter dipendono molto da Icardi, quelle della Lazio meno da Immobile. La squadra di Inzaghi ha dimostrato di avere soluzioni d’attacco più variegate avendo più giocatori che possono arrivare al gol come Milinkovic-Sivic». 

Immobile 29 gol, Icardi 28: per entrambi è stata la stagione della consacrazione? 

«Direi che Icardi si era già posizionato da tempo tra i più forti al mondo in area di rigore. L’argentino, come bomber, ha pochi eguali. Immobile, che a differenza di Icardi ha giocato in più squadre, mi sembra che alla Lazio abbia trovato il suo ambiente. E’ un ragazzo che ha bisogno di sentirsi coccolato. Ora ha 28 anni, entra nell’età della maturità e le prossime stagioni ci diranno molto sulla sua dimensione». 

Secondo lei, senza nulla togliere alla Lazio, Immobile può ambire a piazze più importanti? 

«Una risposta ce la offrirà il nuovo corso azzurro. Se Immobile riuscirà a ripetere quanto fatto negli ultimi due campionati anche nella nazionale di Mancini, allora avremo un attaccante di primissimo livello che potrà fare un ulteriore step nella propria carriera». 

Quanto può pesare per Immobile l’assenza di Luis Alberto? 

«Tantissimo. Lo spagnolo è un giocatore che fa la fortuna di chi ce l’ha alle spalle. Sa leggere la posizione del centravanti, i suoi movimenti e sa servirlo con i tempi giusti». 

Cosa le piace di Icardi? 

«L’argentino è un animale d’area, lucido e freddo. Lui negli ultimi 16 metri è straordinario: taglia, si stacca dai difensori, va in profondità, arriva in anticipo. E poi ha un tiro che fa male, è preciso e potente, difficile che non prenda la porta. La gara col Milan, per esempio, è stato un caso». 

Un difetto? 

«Quello che sottolineano in molti: dovrebbe essere più coinvolto nel gioco, essere più presente nella costruzione, pur mantenendo la sua posizione centrale. In certe partite, essendo il capitano, c’è bisogno di una presenza, anche simbolica, ma pure concreta, in alcune zone del campo per aiutare la squadra in difficoltà». 

Se Icardi dovesse restare all’Inter potrebbe far coppia con Lautaro Martinez. Lei lo vede in un attacco a due? 

«Faccio fatica. Icardi è un albero molto grande che fa ombra agli altri. Per me rende al meglio da solo, però ricordo che insieme a Palacio aveva fatto un’ottima stagione. Ma Palacio è un giocatore che si mette a disposizione della prima punta a 360 gradi. Io non vedo Icardi duettare con una seconda punta, però bisognerà vedere che tipo di impatto avrà Martinez». 

Spesso si sente dire che Icardi non sia continuo perché ha distribuito i suoi 28 gol in 17 gare su 33 totali. Anche Immobile ha segnato le sue 29 reti in 17 partite su 32. Per lei sono discontinui? 

«Per me segnare nel 50% delle gare giocate è tanta roba. Sono numeri ottimi. Se segnassero con medie ancora superiori, sarebbero ai livelli di marziani come Messi e Cristiano Ronaldo». 

Chi vince la classifica marcatori? 

«Entrambi possono segnare due-tre gol se la partita gira bene, quindi hanno le stesse possibilità nonostante Immobile parta con una rete di vantaggio. Ma non riesco a sbilanciarmi».