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Il patron del Sassuolo, Giorgio Squinzi, ai microfoni de La Stampa ha parlato ampiamente del progetto del club neroverde e dell'approdo in Italia dei capitali cinesi:
Due cardini della sua squadra, Di Francesco e Berardi. Parliamone."Di Francesco è centrale al nostro progetto, ha cominciato con noi e insieme a noi è cresciuto. Se ho mai avuto paura di perderlo? Direi proprio di no, ma intanto gli ho prolungato il contratto fino al 2019".
Berardi: sembra che ogni anno debba andarsene e invece resta sempre a Sassuolo. Sorpreso dalla sua scelta?"No, lui è un ragazzo dalle grandissime qualità ma ancora
timido. Poteva andare alla Juventus, è rimasto e sono felicissimo".
Il ct Ventura non l’ha chiamato e lei ha detto che «ci vuole coraggio a non convocarlo». Ci è andato giù pesante, no? "Sono stato frainteso. Non era ironico il mio commento, Berardi ha talmente tante qualità che potrebbe giocare in qualsiasi ruolo: per questo bisogna essere coraggiosi a lasciarlo a casa. Poi ogni allenatore fa le scelte che vuole".
Solo quattro stranieri: record per la serie A. Non si deroga alla linea italiana?"No, è uno dei punti programmatici. Per il bene del Sassuolo e per quello del calcio nazionale. Giovani e italiani. Poi non sempre si riesce, al centro dell’attacco quest’anno abbiamo Matri che proprio giovane non è, ma almeno è italiano".
Ha detto: «Credo nel capitalismo familiare». È solo l’ultimo degli imprenditori romantici o questa resta la ricetta migliore per portare avanti un’azienda? "Oltre che a crederci continuo a metterla in pratica. Ricordo quando l’azienda di mio padre aveva 5 dipendenti, ora ne abbiamo 10.000. E la famiglia è sempre la stessa".
Qual è il valore aggiunto?"Che se la famiglia crede nell’azienda non può che fare bene".
A proposito di famiglie: Moratti e Berlusconi hanno venduto ai cinesi. Che cosa ne pensa?"Si figuri, io tifo Milan dagli Anni 40, è chiaro che la spinta emozionale che potevano dare due personaggi come Berlusconi e Moratti non possiamo aspettarcela dai cinesi. Quell’epoca è finita".
Quindi ci siamo arresi ai capitali stranieri?"Non credo. I cinesi sono arrivati per fare un business, vedremo a medio-lungo termine se ci riusciranno. Certo, il mecenatismo è finito".
(Fonte: Paolo Brusorio, La Stampa 10/09/16)
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