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Tardelli: “Inter? Vedo confusione. I cinesi drogheranno il mercato. Balotelli…”

Dario Di Noi

Marco Tardelli, campione del mondo nel 1982 ed ex giocatore - oltre che allenatore - dell'Inter, ha parlato dei nerazzurri e della Nazionale a Gazzamercato

Un campione del mondo 1982, noto all’Inter per esserne stato sia giocatore che allenatore, ha parlato dei nerazzurri ai microfoni di Gazzamercato. Lui è Marco Tardelli, centrocampista della nazionale che salì sul tetto del mondo in quella notte di Madrid.

Queste le sue parole: "Inter? Vedo ancora confusione. A centrocampo manca ordine, manca qualcosa. Investiranno ancora? Dovranno investire una volta che torneranno in Champions. Cinesi a Milano? Drogheranno il mercato così come quando Berlusconi entrò nel calcio. Hanno investito così tanto nelle loro Academy che arriveranno 50 milioni di giovani calciatori cinesi. Una enormità. Al di là degli investimenti. Non mi sorprende che abbiano messo le mani su Inter e Milan, hanno tanti soldi e spendono".

Tardelli si è poi espresso sul momento della Nazionale azzurra: "Cosa manca per essere competitivi? Mancano i vivai, si investe pochissimo e male nei vivai. Non a caso nel 1982 in Italia erano presenti pochi calciatori stranieri. Al contrario di oggi dove lo spazio per i nostri giovani è ridotto al minimo. Non mi pare che ultimamente siamo stati fatti tanti buoni risultati. Sarà un caso, magari mi sbaglierò. Suggerimenti? I talenti ci sono, Verratti, Belotti e Immobile. Giocatori come Verdi e Berardi hanno qualità e meritano attenzione per la nazionale. Mancano però i ricambi. Balotelli? Balotelli in azzurro va benissimo. Anzi è uno dei pochi ad avere profilo internazionale. Però lui deve darsi una regolata, deve stare attento e non sbagliare se gli verrà data un’altra occasione. Pellè escluso? Pellé alla nazionale serve. Ha fatto tanti gol, non so cosa sia successo di preciso, ma è un giocatore importante. Magari il campionato cinese porta a rilassarsi un po’, può darsi".

Infine, l’ex giocatore ha offerto un suo commento sui tanti milioni spesi in estate, indicando poi un ex Inter come suo erede sul campo: "Tante spese? Bisogna vedere come si spendono, anche se tutti quei soldi per Higuain non li avrei spesi. Ma il vero nodo sono quegli acquisti che non valgono investimenti di 35/40 o 45 milioni. Chi il mio erede? Dicono  che Marchisio mi somigli. Non saprei, non mi pare, magari fisicamente, ma io facevo più gol. Nicola Berti invece sì, per il passo poteva somigliarmi. Se ci ripenso scelgo proprio Berti. Ora non vedo eredi in giro, il calcio è cambiato molto, difficile fare paragoni. Pensi, ai miei tempi gli agenti non c’erano…".

(Gazzamercato)