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Tardelli: “Under 21? La mia Italia aveva quantità e qualità. Oggi punto su due ragazzi”

Daniele Vitiello

Le parole dell'ex commissario tecnico dell'Under 21

Intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Marco Tardelli ha parlato in vista dell'Europeo Under 21 che inizierà oggi, ricordando quello vinto dall'Italia con lui in panchina: "Serve essere forti dentro, ma anche avere qualità e quantità: Pirlo e Gattuso, Baronio e Perrotta, Coco e Ventola... C’erano tutte due le cose, c’era tutto".

E avevate vinto la prima, 2-0 all’Inghilterra

«Iniziare bene ti dà fiducia e la fiducia ti dà forza: capisci che stai lavorando bene. Guardate la Nazionale femminile...».

Di Biagio ha annunciato: gioca Meret. Niente più dualismo con Audero: detto da ex allenatore, ha fatto bene?

«Avrà avuto i suoi motivi per farlo. Da allenatore pensavo che a volte un giocatore, soprattutto un portiere, ad un certo punto dovesse avere la sua giornata di serenità. Solo a volte, però».

Giocare un Europeo in casa: più spinta o più pressione?

«Devi dare di più, perché vogliono tutti di più. Chi gioca in casa, gioca per vincere: un pochino peserà».

E giocare con il pensiero di poter andare a un’Olimpiade?

«Un bel pensiero: soprattutto se sai che nessuno ti porterà via il posto. Noi, prima dell’Europeo, avevamo fatto un patto: “Se ci qualifichiamo, a Sidney solo noi: promesso”. Morto sul nascere il possibile tabù “fuoriquota”: contò anche quello».

Dalla Nazionale sono arrivati Mancini, Zaniolo, Pellegrini, Barella, Chiesa e Kean: non sono fuori quota, ma...

«No, discorso diverso. Provare a vincere l’Europeo che ha organizzato è troppo importante, per la Federazione: ci sta di voler sfruttare tutti i mezzi a disposizione. Ma la differenza sta nel fatto che quei giocatori hanno un passato nell’Under 21: non sono ospiti inattesi».

Basterà?

«Sì, purché non si sentano già “oltre”, già “qualcosa in più”, e dunque abbiano le stesse motivazioni degli altri. E purché gli altri non sentano di aver fatto un lavoro di cui sono altri ad approfittare».

Sei rinforzi, scelga un uomo in più per Di Biagio: chi?

«Possono esserlo tutti, in realtà. D’istinto mi verrebbe da dire Zaniolo, più razionalmente dico Kean, che in Nazionale ha già giocato titolare e pure fatto gol. Lui è già un passo avanti e può esserlo davvero: ripeto, se giocare nell’Under 21 non lo fa sentire un passo indietro».

Quello che dovrebbe sentirsi più avanti di tutti è Chiesa...

«Che non ha finito il campionato benissimo: però calare un po’ a fine stagione ci sta. E poi negli ultimi tempi non si sono aiutati granché a vicenda, lui e la Fiorentina».