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Samaden: “Viareggio Cup, Fiorentina favorita. Seconde squadre? Fondamentali”

Fabio Alampi

Le parole del responsabile del settore giovanile nerazzurro al termine del primo tempo di Inter-Parma

Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile dell'Inter, è intervenuto ai microfoni di Rai Sport al termine del primo tempo della semifinale della Viareggio Cup: "Il Parma ha dimostrato di essere una squadra organizzata, anche nelle precedenti partite aveva fornito delle buone prestazioni, anche contro di noi. Anche oggi la partita è complicata, abbiamo creato 2-3 opportunità importanti, soprattutto quella di Adorante, poi abbiamo trovato il gol su calcio d'angolo. E' una partita ancora aperta, il Parma non rinuncia mai a giocare, per cui dovremo stare molto attenti. Tante assenze? E' una grande soddisfazione perchè dimostra quanto i ragazzi che hanno trovato meno spaziodurante l'anno siano complettamente all'altezza. Ne abbiamo recuperato qualcuno, ma abbiamo ancora 8 non disponibili, ma questo non vuol dire. E' stata un'ottima occasione per tanti di loro di mettersi in mostra e dimostrare che meritano di giocare. Fiorentina? Squadra forte, tra le prime della classe è quella che forse ha subito meno defezioni per le Nazionali, quindi è probabilmente la favorita del torneo, l'ha dimostrato oggi con la Juve, alla quale però mancavano tanti titolari. Vediamo prima di tutto di arrivare in finale, poi penseremo a darle fastidio. In Italia ci sono tantissimi settori giovanili che lavorano bene, poi rispetto ad altri Paesi facciamo fatica a dare spazio ai ragazzi. Mi auguro che al di là degli interessi delle diverse componenti si dia spazio alle seconde squadre, questo permetterebbe a tanti ragazzi di poter iniziare a giocare e a confrontarsi con il calcio degli adulti. Dovremo avere anche un po' più di coraggio, le seconde squadre potrebbero essere la chiave per dare spazio a tanti ragazzi. Il gap con le altre squadre europee? Come avete visto con il Manchester City c'erano giocatori della stessa età dei nostri però abituati a giocare con quelli più grandi, ad altri ritmi, altra intensità, diversa personalità. Penso che una delle chiavi possa essere questa, poi non dobbiamo pensare che le seconde squadre possano risolvere tutti i problemi del calcio italiano, perchè bisogna occuparsi soprattutto della base, di far sì che sempre più bambini giochino a calcio nella maniera giusta, forse dobbiamo rivedere anche la nostra cultura".