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Visnadi: ”Torino e Plzen non hanno cancellato i dubbi sull’Inter. Asllani rischia di…”

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Gianni Visnadi, intervenuto su il Giornale, ha analizzato così la sfida della Dacia Arena che vedrà l'Inter contro l'Udinese

Matteo Pifferi

Gianni Visnadi, intervenuto su il Giornale, ha analizzato così la sfida della Dacia Arena che vedrà l'Inter contro l'Udinese:

''L’Inter torna in campo all’ora di pranzo, a quasi un anno dall’ultima volta. Curiosamente, anche allora l’avversario era l’Udinese come oggi, battuta a San Siro senza difficoltà alcuna. Oggi le premesse sono diverse, la partita si annuncia difficile, ricca di spigoli, e non soltanto perché si gioca in Friuli. Non è solo la classifica a dirlo, con l’Udinese avanti di 1 punto rispetto all’Inter, ma soprattutto lo stato di salute delle 2 squadre: Sottil e la sua squadra stanno certamente benissimo, Inzaghi e l’Inter non si sa. L’Udinese è fresca di 4 vittorie consecutive, filotto che nessun altro ha finora realizzato in campionato, l’Inter ha vinto con Torino e Plzen, ma le sofferenze nel primo caso e la semplicità della partita nel secondo, non hanno completamente cancellato i dubbi che si erano addensati per le 3 sconfitte contro Lazio, Milan e Bayern. Finora, ogni volta che l’asticella si è alzata, l’Inter non è riuscita a saltare l’ostacolo senza farla cadere. In teoria, l’Udinese non dovrebbe avere i valori tecnici per impensierire i vice-campioni d’Italia, ma è proprio la condizione dei friulani a elevare il coefficiente di difficoltà della domenica nerazzurra''.

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Formazione

''Stavolta, essendo l’ultimo appuntamento prima della sosta, le scelte di Inzaghi saranno solo tecniche: chi sta meglio gioca, senza pensare a cosa viene dopo. E allora, visto che Calhanoglu è infortunato e Mkhitaryan ha giocato in Champions, se la scelta cadrà davvero su Gagliardini, è solo perché Inzaghi pensa che possa essere più utile dell’armeno o di Asllani, che francamente da gioiellino del mercato estivo rischia di diventare presto un oggetto misterioso. Possibile che finora per lui ci siano stati solo 30 minuti complessivi in 8 partite ufficiali? In porta torna Handanovic, nello stadio a due passi da casa che l’ha lanciato, così come De Vrij in difesa, ma ormai col fiato di Acerbi fisso sul collo. Dumfries e Dimarco più di Darmian e Gosens sulle fasce e poi Dzeko con Lautaro Martinez in attacco. Aspettando Lukaku, che come ampiamente previsto in questa occasione non è nemmeno stato convocato. L’infortunio al muscolo flessore della coscia destra era serio e non poteva certo essere trascurato, col rischio di creare un danno peggiore. Si stupisce oggi solo chi ieri non aveva capito''.

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