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Zamparini: “Pronto all’addio dopo Moratti e Berlusconi. Il calcio? Cifre immorali”

Il patrono del Palermo pronto a lasciare il mondo del calcio, giudicato poco etico e squilibrato

Marco Astori

Intervistato dal Corriere dello Sport, il presidente del Palermo Maurizio Zamparini dichiara il suo prossimo ritiro dal mondo del calcio, evidenziando i difetti di un sistema giudicato poco etico e immorale. Queste le sue parole:

"È tramontata una certa cultura dello sport. L'Italia, l'Europa e alcuni valori assoluti non esistono più e il calcio è la fotocopia del Paese. Abbiamo preso dagli americani il dogma che Dio è il dollaro, non amore, calore, passione. Ecco perché quando De Laurentiis fa programmi per un progetto all'americana rabbrividisco. Perché il calcio resta un'emozione dei tifosi e per questo non muore. Dopo Moratti e Berlusconi, toccherà a me. Questione di cicli. Io, ragazzino di 75 anni, debbo preparare un ricambio positivo. Non ne posso più del calcio. Sono innamorato di Palermo e della gente che riconosce la mia buona fede e quello che ho fatto con passione senza ritorni economici, ela gratitudine è ricambiata. Dico basta perché certe cifre sono diventate immorali. Ha contribuito anni fa Berlusconi: ha stravinto tutto perché poteva spendere un sacco di soldi. Ma non è etico che un operaio guadagni nella vita la stessa cifra che un ragazzino del pallone prende in sei mesi se non in uno".

E alla domanda su quale sia la malattia del calcio odierno, ha risposto:

"Quella di un campionato nel quale una Juve che fattura 350 milioni se la vede con l'Empoli che ne produce trenta. E in più si enfatizza il suo mercato invece di gridare alla vergogna. Gli americani capiscono che se si mettono sul ring un peso piuma e massimo non c'è spettacolo".

(Fonte: CdS)