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Inter, i primi cento giorni di Spalletti: ecco come il tecnico ha riacceso gli entusiasmi

Anche col Genoa 50.000 spettatori: nelle prime 3 gare casalinghe sono oltre 150.000

Francesco Parrone

Oggi Luciano Spalletti taglia il primo, importante, traguardo dei cento giorni in nerazzurro, nei quali la sua popolarità sta toccando livelli plebiscitari, come dimostrano i cinquantamila spettatori attesi pure per la gara con il Genoa che vanno ad aggiungersi ai 51.752 visti con la Fiorentina e ai 57.235 con la Spal (finora primato in Serie A). In attesa del derby (che farà registrare il record d’incasso per il campionato italiano), saranno quindi 150mila i tifosi che nelle prime tre partite casalinghe hanno scommesso sul progetto Spalletti. Un’enormità, considerato che la fiducia andrà ancora cementata dai risultati che peraltro finora sono più che buoni alla luce di un calendario che proponeva i match con Fiorentina e Roma all’ Olimpico.

L’ Inter è in piena corsa Championse Spalletti è più che mai emblema del nuovo corso. La squadra dovrà acquistare velocità la manovra - ha sottolineato l’allenatore dopo l’1-1 a Bologna - ma soprattutto Suningdovrà colmare le lacune emerse in queste settimane sulla trequarti (dove il rinforzo potrebbe essere Alex Teixeira), in mezzo al campo e pure in attacco dove Eder deve "sdoppiarsi" nel ruolo di vice Icardi e in quello di trequartista alla luce del rendimento alquanto deludente di Joao Mario e Brozovic.

Secondo quanto riporta TuttoSport, Spalletti, nei primi mesi in nerazzurro, ha lavorato molto sulla psicologia del gruppo: ha motivato Ranocchia, ha rivitalizzato Gagliardini e ha conquistato la fiducia di Icardi e dimostrato a Perisic come ci si possa divertire pure all’Inter senza bisogno di traslocare a Manchester. Spalletti che, puntellando lo staff con Martusciello, ha portato alla Pinetinaun allenatore da Serie A con il compito di curare i movimenti difensivi (sul modello Nfl) e che nell’anno che verrà potrà mettere mano finalmente alla preparazione estiva rendendo più funzionali le tournée al lavoro della squadra. Un allenatore manager che l’Inter non aveva dai tempi del primo Mancini e di Mourinho.

(Fonte: Stefano Pasquino, TuttoSport 22/09/17)