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Repubblica – Inter, le tre ragioni dietro il paradosso apparente di Casadei e Asllani

Alessandro Cosattini

Cosa c’è davvero dietro la scelta di casa Inter di cedere Cesare Casadei e acquistare Asllani dall’Empoli per una cifra simile

Cosa c’è davvero dietro la scelta di casa Inter di cedere Cesare Casadei e acquistare Asllani dall’Empoli per una cifra simile. Ne parla La Repubblica, dopo la partenza del baby centrocampista verso Londra, direzione Chelsea.

La strategia Inter

Il fatto che l'Inter abbia salutato uno dei suoi migliori talenti in erba non significa che il club non abbia attenzione per il settore giovanile. Anzi. I nerazzurri nella passata stagione hanno vinto il campionato Primavera. E fra gli innesti per la prima squadra ci sono due ragazzi nati dopo il 2000: il ventenne Asllani, arrivato alla Pinetina dall'Empoli con la formula del prestito oneroso a 4 milioni e 10 più bonus di riscatto, e il 22enne Bellanova, in prestito dal Cagliari sempre per 4 milioni con riscatto fissato a 6. Al tifoso verrebbe naturale chiedersi: perché allora non tenersi Casadei, anziché venderlo e comprare Asllani, visto che le cifre sono più o meno le stesse?

Tre ordini di ragionamento. Il primo: la logica delle plusvalenze, che permette di iscrivere subito a bilancio i soldi incassati per le cessioni e di spalmare invece le spese per nuovi acquisti sugli anni di contratto. Il secondo: a differenza di Casadei, che non ha mai giocato una partita in Serie A, Asllani ha già avuto modo di dimostrare il proprio valore nel calcio dei grandi. Il terzo: i due sono sì entrambi centrocampisti, ma hanno caratteristiche tecniche diverse”, si legge.