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GdS – Inter, dirigenti preoccupati da fragilità con le big. E c’è una consapevolezza

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Troppi reti subite e molti meno gol e punti fatti rispetto alla scorsa stagione: i nerazzurri devono raddrizzare la stagione

Eva A. Provenzano

Settimo posto in classifica e numeri che raccontano di un rendimento identico solo in due occasioni dalla stagione 2012-2013. La Gazzetta dello Sport parte da quelle due annate per raccontare il momento dei nerazzurri. Nel 2014-15 l'Inter aveva collezionato nello stesso numero di gare giocate 17 punti e nel 2016-17 ne aveva conquistati 18. In quelle due occasioni sia Mazzarri che de Boer erano stati esonerati prima della fine della stagione. "Ma  - sottolinea la rosea - non è questa volta il caso di Inzaghi che ha avuto il merito di accompagnare l'Inter per il secondo anno consecutivo agli ottavi di CL. E poi "perché ha sollevato due trofei nei primi 12 mesi alla Pinetina (e il 18 gennaio può calare il tris nella finale di Supercoppa Italiana) e perché la fiducia di Zhang e di Marotta nei suoi confronti è grande". 

Però la stagione non sta procedendo come ci si aspettava. Nella scorsa stagione dopo 13 giornate giocate la formazione nerazzurra aveva quattro punti in più rispetto ad ora e aveva subito una sola sconfitta. Aveva segnato 32 gol e ne aveva subiti 15. Quest'anno stesso numero di vittorie fin qui, otto, ma zero pareggi e cinque sconfitte, tutte in scontri diretti con soli 25 gol segnati e 19 gol incassati.

È però innegabile che fino a questo momento, tra i confini nazionali (è bene sottolinearlo con forza visto il grande rendimento in Europa) qualcosa non sta funzionando come dovrebbe. Solo con de Boer, dopo 13 giornate, erano state cinque le sconfitte nella prima parte della stagione. 19 gol in 13 giornate si erano visti all'epoca di Mazzarri, nell'anno del ritorno di Mancini.

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Consapevolezza e preoccupazioni

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Per adesso nessun allarme in casa Inter, non ritengono che la stagione sia andata. Sia per quanto sia andata bene in CL sia perché mancano 25 giornate di Serie A, 23 delle quali si disputeranno dopo il Mondiale. La società è preoccupata per la fragilità contro le altre formazioni d'alta classifica ma i dirigenti sono anche consapevoli che l'assenza di Lukaku sia stata finora penalizzante per il gruppo. Magari i gol incassati sarebbero stati identici, ma con il belga la squadra di Inzaghi avrebbe sicuramente avuto un'arma in più da sfruttare in attacco, specie in ripartenza.

"Dzeko ha confermato il suo valore, ma a 36 anni e mezzo è stato spremuto giocando troppo, Lautaro sta vivendo una stagione con troppi alti e bassi di rendimento, mentre Correa si accende saltuariamente e quando è titolare raramente incide. Insomma Romelu manca come l’aria", si legge sul sito de La Gazzetta dello Sport.

Ora arrivano due impegni importanti prima della sosta e non saranno due gatte facili da pelare, il Bologna di Thiago Motta e l'Atalanta di Gasperini. Bisogna vincerle entrambi per non distaccarsi troppo dalla vetta e dal Napoli che sta lasciando dietro di sé le sue avversarie dirette. L'Inter è chiamata a rialzarsi immediatamente dopo la brutta sconfitta subita con la Juventus. Non sarà semplice tenere il passo, ma è obbligatorio provarci con convinzione.

(Fonte: gazzetta.it)

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