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Barella, gestione e allenamenti: il piano di Inzaghi. E dal mercato arriverà una mano

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La questione dello stato di forma generale del centrocampista nerazzurro è centrale in casa Inter

Gianni Pampinella

L'adrenalina della gara, la paura per essere stato spinto sui cartelloni pubblicitari, la stanchezza. Sono alcune delle cause che potrebbero aver spinto Nicolò Barella a reagire nello scontro con Militao. Una reazione che al giocatore è costata cara: rosso, multa dal club e possibilità di saltare andata e ritorno degli ottavi di finale. "La questione dello stato di forma generale di Barella è centrale in casa Inter. Nicolò non si è di fatto mai fermato, per i nerazzurri. Non lo ha fatto nell’estate 2020, tra finale di Europa League e una settimana dopo la convocazione in Nazionale. E il riposo è stato centellinato anche quest’anno. Il discorso sarà affrontato su due livelli differenti", si legge sulla Gazzetta dello Sport.

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"Gestione Primo livello: il campo. Non è bastato il riposo di una partita contro lo Spezia, i ritmi sono infernali. Barella è il terzo giocatore della rosa per minuti giocati tra i calciatori di movimento, il secondo dopo Brozovic per media di chilometri percorsi in campionato. E il primo, in assoluto, per dispendio di energie come tipologia di calcio, le sue corse sono fatte di strappi continui. Come si risolve il problema? Con una gestione ancora più accorta delle energie fisiche. Inzaghi ci ragiona".

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"E da qui in avanti, presumibilmente da gennaio in poi, Barella salterà qualche partita in più. Al netto del minutaggio, da guardare e monitorare con attenzione, la gestione fisica di Barella sarà anche durante la settimana, magari con qualche allenamento personalizzato in più nelle settimane piene. Il terzo chiama in causa direttamente il giocatore, che deve abituarsi a calibrare il dispendio energetico durante il match: si chiama esperienza anche questa".

"Che Barella sia arrivato al rosso perché stanco, no, non è questo il punto. L’Inter va oltre. E ragionando in prospettiva, ecco il secondo livello: il mercato, la voglia di trovare un vice Barella. L’esigenza è tecnica, prima di tutto. Inzaghi non ha in rosa un giocatore con le caratteristiche di Nicolò. Il che significa arrivare a spremere naturalmente Barella, per non rischiare di cambiare tipo di partita con l’ingresso di calciatori differenti. Dal mercato arriverà una mano, più avanti. Nell’attesa, Inzaghi e Barella devono fare da soli, dribblando stanchezza e nervosismi".

(Gazzetta dello Sport)

 

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