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C&F – Inter, perché la buonuscita a Conte? Il motivo non è solo economico

Marco Astori

Calcio e Finanza spiega perché il club nerazzurro ha concesso al tecnico la buonuscita di circa 7.5 milioni di euro

Fa ancora male l'addio di Antonio Conte, che ha deciso di abbandonare il progetto Inter perché non disposto ad accettare un ridimensionamento. In molti, però, si sono chiesti perché il club nerazzurro abbia concesso al tecnico una corposa buonuscita, di circa 7.5 milioni di euro, nonostante la sua volontà fosse quella di lasciare il nerazzurro, considerando anche il costo di Simone Inzaghi, che percepirà un ingaggio da 7.5 milioni lordi. Calcio e Finanza ha spiegato il perché dei 7 milioni a Conte, uscendo anche dalla sfera economica.

"Non c’era la volontà di arrivare allo scontro: anche perché quando è successo - spiega il portale, che ha interpellato fonti vicino all'operazione -, spesso Conte ha dimostrato di non voler mai lasciare nulla sul tavolo, alla luce soprattutto di come il tecnico dia tutto per ogni club. Motivo per cui anche un esonero ma tenendo il tecnico interamente a libro paga per tutta la stagione 2021/22 non sembrava una strada attuabile: il rischio, d’altronde, era di dover pagare a Conte tutto quanto dovuto, aggiungendo inoltre lo stipendio del muovo allenatore.

Senza considerare un aspetto anche più legato al carattere del tecnico: l’Inter sarebbe rimasta ancora con Conte, in una sorta di tregua armata come dopo il patto di Villa Bellini dell’estate 2020, ma dopo un’altra annata complicata (nonostante lo scudetto) il rischio era di cominciare la stagione con una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. Rischio che stavolta anche il club è sembrato poco propenso a correre: meglio una buonuscita subito, seppur corposa, che nuovi scontri a stagione iniziata", conclude Calcio e Finanza.