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Conte: “Entusiasta dell’Inter, non vedo motivi per non continuare. Eriksen deve sapere…”

L'allenatore nerazzurro ha parlato alla fine della gara contro il Torino che è stata vinta e vale il secondo posto

Eva A. Provenzano

Era cominciata in salita, è finita con un secondo posto centrato. L'Inter fa tremare i suoi tifosi ma alla fine gli regala una gioia. E la regala a Conte. L'allenatore nerazzurro alla vigilia aveva parlato di gente pronta a dare tutto e di troppi errori individuali. Quelli lo avevano messo spalle al muro al pronti via. Svantaggio dovuto ad un errore di Handanovic che ha chiesto scusa ai suoi compagni. Sono serviti i gol di Young e Godinper ribaltarla. Poi Lautaro ha messo le cose in chiaro e ha fatto respirare i cuori interisti. Il mister in panchina invece ha continuato a sbracciarsi fino all'ultimo minuto. Alla fine della gara poi ha parlato ai microfoni di Skysport:

-Come l'hai cambiata la squadra dal primo al secondo tempo? 

Penso che la partita l'abbiamo iniziata molto bene, avendo dominio della gara in tutto e per tutto. Poi c'è stato questo calcio d'angolo ed è un periodo come ho detto ieri in cui comunque capita un episodio e prendiamo gol. Dispiace, abbastanza clamoroso che abbia sbagliato Samir, difficilmente commette errori, per far capire il periodo particolare. Siamo spesso stati puniti in modo eccessivo per questi errori. Ho visto le statistiche, 60% di possesso palla, venti tiri in porta, è stata dominata. Quel gol poteva ammazzare chiunque, innervosirci, crearci problemi a livello psicologico, ma siamo stati bravi a rimanere in piedi e a trovare azioni. Sono contento per Diego per il gol, il diciottesimo uomo che segna, attacchiamo con diversi uomini, siamo meno previdibili rispetto al passato. 

-Sei più sereno rispetto al futuro sulla panchina dell'Inter visti i tre punti?

I punti servono per dare entusiasmo ai giocatori, per ripagare il lavoro mio o dello staff tecnico, dei giocatori. Il risultato deve coronare lo sforzo. Quando non arriva dispiace perché nell'ultimo periodo siamo stati penalizzati tanto da errori, anche individuali. Ma la strada è quella giusta. Giocare un calcio aggressivo cercando di portare tanti giocatori in area avversaria. Rischi dietro ma possiamo cogliere soddisfazioni. 

-Contro il Verona hai detto che farai le tue valutazioni. Sono parole che aprono a scenari diversi rispetto al proseguo dell'avventura all'Inter? 

Mi ricordo bene l'ultima intervista e mi hanno chiesto su Sanchez e io ho detto che c'erano delle valutazioni da fare ed è partito tutto da quel discorso. Sono stato chiamato all'Inter per un progetto triennale per riportare l'Inter dove merita. Ad essere competitiva per provare a vincere e serve tempo. Ho capito che altri anni ho sorpreso al primo anno perché ho portato squadre alla vittoria. Sono arrivato qui con tanto entusiasmo e voglia e lavoro con persone con cui ho lavorato e mi trovo bene. Ho iniziato un progetto di tre anni e dura tre anni, poi se vogliono allungarmi il contratto... Sono contento, so che c'è una strada lunga da fare. Ma non voglio essere di troppo in niente, se tutti sono contenti del mio lavoro e penso che sia così, questo mi dicono, non vedo perché non si debba continuare. Se non dovessero essere contenti del mio lavoro non sarò di troppo. 

-Eriksen, sei soddisfatto di lui?

Deve mantenere certi livelli. Servono però degli equilibri, lui sta crescendo, ha capito di essere in un club ambizioso che comunque chiede. In italia le aspettative sono alte. Più arrivi a suon di tromba più si aspettano da te. In Inghilterra ci ho lavorato e la situazione è più enjoy. Più tranquilla. Lui si impegna e sta facendo bene ma io devo fare delle scelte per il bene dell'Inter, fare cose migliori per tutte e quando scelto il giocatore non guardo dal collo in su. Continuiamo così. Questa squadra ha grande spirito. A volte hanno bisogno di credere di più nei propri mezzi.

-Lautaro-Sanchez? 

Sanchez è un giocatore a cui piace ricevere palla tra i piedi, è brevilineo, nel primo controllo supera anche l'avversario. Sa dove mettere palla, non è un grande goleador ma crea tante situazioni. Ora sta bene, lo abbiamo aspettato tanto e ha margini di miglioramento, è una buona coppia quella con Lautaro. Abbiamo fatto tre quarti di campionato con la Lulam, come li chiamano sui giornali. Poi si fa presto a dimenticare. Lukaku e Lautaro sono stati la vita. Ci hanno mantenuto in questa posizione. Mi sarebbe piaciuto avere Sanchez anche prima, quando hai giocatori di questo genere li puoi ruotare. Grazie a Dio non si sono fatti male Lukaku o Lautaro. Ora hai dalla panchina un'arma in più. E sto avendo problemi a centrocampo, sono privo di alcune soluzioni. 

(Fonte: Skysport)

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