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Djorkaeff: “Ronaldo, cose folli in campo. Simoni come un padre, una volta ci regalò…”

Getty Images

In una lunga intervista a L'Equipe, l'ex nerazzurro ricorda i suoi anni all'Inter

Gianni Pampinella

Youri Djorkaeff è stato uno dei giocatori più talentuosi che hanno vestito la maglia dell'Inter negli ultimi trent'anni. Ancora oggi i tifosi nerazzurri che lo hanno visto giocare, hanno negli occhi le sue giocate di classe e i suoi gol. In particolare quella rovesciata spettacolare contro la Roma. In una lunga intervista a L'Equipe, l'ex giocatore ripercorre la sua carriera, parlando del suo passaggio all'Inter quando, nonostante il forte pressing del Barcellona, fu convinto da Moratti a venire a Milano.

"Al Psg eravamo una grande squadra, ricordo la finale di Coppa delle Coppe contro il Rapid Vienna. In quell'occasione non ebbi la fortuna di segnare, ma lo fece Bruno (Ngotty) con un calcio di punizione incredibile. Io colpii solo il palo (ride). Ricordo che il presidente Moratti mi disse, subito dopo avermi preso all'Inter la stagione successiva, che vide quella finale e che aveva deciso di prendermi in quel momento".

"Ero triste per il mio addio al Psg, davvero. Avevo un contratto per altri due anni ma Inter e Barça mi volevano.Per me era un'altra dimensione. Poi Moratti ha messo mano al portafoglio. inoltre mi aveva parlato del suo club, della storia che voleva scrivere e io volevo far parte di questa avventura".

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Il francese ricorda poi il suo rapporto con Ronaldo e Gigi Simoni: "Ronaldo è stato il migliore con cui ho giocato. Tutto quello che ha fatto è stato folle. Inoltre, in partita faceva le stesse cose che faceva in allenamento. Per lui non c'era distinzione. Spesso ci fermavamo a guardarlo e lo vedevamo sfrecciare in mezzo a due o tre giocatori nell'area piccola con una facilità disarmante. Anche l'allenatore era divertito. Simoni che ha trascorso un anno con noi all'Inter è stato il mio miglior allenatore. Era come un padre. Nel suo primo giorno nel club, ci ringraziò per essere il nostro allenatore. Tuttavia, con Ronaldo, gli chiedevamo spesso di accorciare gli allenamenti o correre meno. Una volta a Natale a me e Ronaldo ci regalò uno schiaccianoci".

(Equipe)

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