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Dal rigore causato ai gol di dicembre: c’è un episodio chiave nell’esplosione di Dumfries

Matteo Pifferi

Denzel Dumfries è diventato, nelle settimane, uno degli uomini-copertina dell'Inter di Simone Inzaghi: un dicembre da protagonista

Denzel Dumfries è diventato uno degli uomini-copertina dell'Inter di Simone Inzaghi. Prelevato in estate dal PSV dopo un Europeo da protagonista con l'Olanda, l'esterno a tutta fascia ha avuto bisogno di tempo per adattarsi al calcio italiano ma le ultime uscite stagionali hanno dimostrato al mondo interista le qualità del giocatore. In poche settimane Dumfries ha cancellato le incertezze dei primi mesi nerazzurri, culminate con l'episodio clou. L'entrata scomposta su Alex Sandro ha provocato il rigore del pareggio della Juventus nel derby d’Italia a San Siro. Quell'episodio, dato 24 ottobre, aveva alimentato qualche scetticismo di troppo su un esterno di prospettiva ma di qualità e valore internazionale.

Il gol contro la Roma ha chiuso la partita, quello con la Salernitana è valso il momentaneo 2-0 mentre l'ultima rete in ordine temporale contro il Torino ha regalato i tre punti, a corroborare un percorso di crescita e una centralità che l'ex PSV sta acquisendo anche nelle dinamiche di gioco. Nelle prime partite disputate, l'olandese è apparso, fisiologicamente, un pesce fuor d'acqua. Quasi come se non a far suonare le note di uno spartito totalmente innovativo in campionato di livello superiore rispetto all'Eredivisie. Il 24 ottobre, poco più di due mesi fa, il rigore (seppur dubbio) causato contro la Juventus ha provocato grandi critiche. Tanto che si vociferava - in maniera frettolosa ed esagerata - di un possibile investimento a gennaio proprio sulla fascia destra. Nulla di tutto vero.

La società è stata vicina al giocatore, aiutato anche da un De Vrij fondamentale in versione Cicerone ma anche e soprattutto dal resto del gruppo. Il gol segnato da D'Ambrosio tre giorni dopo il Derby D'Italia ha permesso all'Inter di sbloccare il match di Empoli. I tifosi, però, non dimenticano e non possono dimenticare l'abbraccio dell'ex Torino a Dumfries, rimasto in panchina per tutti i 90'. Un'immagine simbolica ma concreta, il gruppo non lascia indietro nessuno a patto che tutti remino dalla stessa parte. Un errore può capitare ma costituisce un check point, un passaggio concesso all'interno di un percorso di crescita fatto anche di opportunità.

Opportunità che lo stesso Dumfries non si è fatto sfuggire a fine novembre. L'infortunio di Darmian contro il Venezia ha spalancato la porta all'esterno olandese che, dopo una buona prova con lo Spezia, ha sbancato l'Olimpico con la rete del definitivo 3-0. Tra Cagliari, Salernitana e Torino, poi, ha saltato solamente 28' minuti, venendo sostituito nel finale giusto per rifiatare. A conferma di un dicembre vissuto da totale protagonista per un giocatore che punta a battere il record personale di 7 gol in Eredivisie segnati nel 2019-2020. A metà stagione è un filo sotto media ma Inzaghi può già essere contento dei progressi di Denzel. Un giocatore bollato troppo frettolosamente come "brutto anatroccolo" - da una parte della stampa e una fetta non così ridotta di tifosi - ma subito trasformatosi in cigno e in risorsa per Inzaghi.