FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

copertina

Inter, anche Conte ha le sue colpe. In due con le occhiaie ad Appiano

L'analisi di Fcinter1908.it dopo Inter-Sassuolo di ieri sera

Daniele Vitiello

Notti insonni attendono Antonio Conte e i suoi calciatori dopo la chance persa ieri sera contro il Sassuolo. Su tutti, Roberto Gagliardini e Antonio Candreva sono quelli che andranno incontro alle peggiori occhiaie. I due difficilmente riusciranno a scrollarsi di dosso il peso per le occasioni sbagliate che avrebbero archiviato la pratica. Invece il 3-3 del Meazza sarà una mazzata difficile da assorbire. Un colpo basso alle ambizioni dell'Inter, costretta a sperare in ripetuti passi falsi delle altre che difficilmente si verificheranno. Il rischio è quello di ritrovarsi tra non molto alle prese con un campionato che avrebbe ben poco da raccontare per la Beneamata, qualora Juventus e Lazio proseguissero per la loro strada. Non proprio ciò che in viale della Liberazione auspicavano.

TROPPO? -Insieme all'alibi delle defezioni (mancavano Brozovic, Sensi e Vecino), nel calderone delle responsabilità vanno inserite anche quelle di Antonio Conte. Col senno di poi, ce ne rendiamo conto, il turnover col quale il tecnico ha schierato la sua squadra è risultato eccessivo. Comprensibile la scelta di tenere fuori Lautaro dal primo minuto. Meno le esclusioni di Barella (acciaccato?) e De Vrij, subentrato poi a Ranocchia a gara in corso. Inevitabile che l'Inter si affidi a tutti gli elementi della rosa con una serie così riavvicinata di partite. Rimane compito però dell'allenatore quello di studiare il mix migliore per evitare che il livello di concentrazione e la fluidità della manovra ne risentano.

PARADOSSO - La delusione per il risultato di ieri sbiadisce inevitabilmente la soddisfazione per un'altra prestazione positiva di Christian Eriksen. Punto fermo in un centrocampo inedito schierato da Conte, il danese ha confermato gli ottimi segnali del post lockdown. L'arma segreta destinata risolvere diverse beghe ai nerazzurri è la capacità di giocare spesso la palla di prima intenzione (come nell'azione che ha portato al penalty), snellendo la fase di costruzione e costringendo gli avversari a spendere maggiori energie in copertura. Conquistare metri più rapidamente e con meno tocchi dà all'Inter quel tocco di imprevedibilità che da tempo mancava e che può mettere in difficoltà anche le retroguardie più organizzate della Serie A. Lasciarlo in campo fino all'ultimo avrebbe permesso all'Inter, già orfana del suo faro Brozovic, di gestire meglio ansia e pallone nello spezzone finale di gara.

tutte le notizie di