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Da acquisto simbolo dell’era Suning a indesiderato: Inter-Gagliardini, è finita

Fabio Alampi

Il centrocampista bergamasco, arrivato a Milano nel gennaio 2017, è progressivamente finito ai margini della squadra

Tra i peggiori in campo dell'Inter nella brutta prestazione generale offerta contro il Parma c'è Roberto Gagliardini, schierato titolare a più di due mesi dall'ultima volta (1 novembre 2022, nell'ininfluente gara di Champions League contro il Bayern Monaco). Lento, macchinoso, impreciso (ben 16 palloni persi martedì sera): l'ex Atalanta ha sprecato l'occasione per guadagnare terreno nelle gerarchie del centrocampo di Inzaghi, e il pubblico di San Siro non ha nascosto il suo disappunto.

Di sicuro ci si aspettava un rendimento diverso da colui che, per certi versi, può essere considerato il primo colpo dell'era Suning: nel gennaio del 2017, infatti, furono spesi senza pensarci due volte ben 22,5 milioni di euro, nell'ottica di costruire un'Inter basata su elementi giovani, emergenti ed italiani.

Minutaggio in costante calo

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E dire che l'impatto di Gagliardini con l'Inter era stato dei migliori: subito titolare all'esordio contro il Chievo, in campo in 18 delle 19 partite del girone di ritorno, sempre dal primo all'ultimo minuto, eccezion fatta per la gara contro la Sampdoria dove fu costretto a uscire all'intervallo per una botta alla caviglia che lo costrinse a saltare la partita successiva contro il Crotone. Presenza fisica, intensità, inserimenti in zona gol, e tifosi nerazzurri entusiasti dell'ultimo arrivato.

Si rivelò un fuoco di paglia: da lì in poi il ruolo divenne sempre meno centrale, e il suo minutaggio diminuì stagione dopo stagione. Dai 1806 minuti giocati in serie A nel primo anno con Conte si è scesi ai 1229 della stagione dello scudetto, fino ai 641 della prima annata targata Inzaghi. Ora è fermo a 207 a girone di andata quasi terminato. Nell'arco di quattro stagioni il suo utilizzo è diminuito di oltre due terzi: un dato che dice molto.

Finale già scritto

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Tutto questo lascia intendere che le strade dell'Inter e di Gagliardini si separeranno a fine stagione: il contratto del centrocampista scade a giugno, e dalla dirigenza nerazzurra non sono arrivati segnali in chiave rinnovo. Diversi club di Serie A hanno mostrato interesse per il giocatore, anche per averlo già a gennaio, ma l'opzione più probabile è che l'ex Atalanta rimanga a Milano a costo di non vedere più il campo, per poi scegliere con tutta calma la sua prossima destinazione da svincolato. A 29 anni ancora da compiere Gagliardini ha tutto il tempo per rilanciare la sua carriera: che, tuttavia, non sarà più con la maglia nerazzurra.