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Inter, proteggi Carboni: prestito al Monza fallimentare. E se tornasse a gennaio?

Inter, proteggi Carboni: prestito al Monza fallimentare. E se tornasse a gennaio? - immagine 1
Il gioiellino argentino non sta trovando spazio in biancorosso e si ritrova in fondo alle gerarchie di Palladino
Fabio Alampi Redattore 

Le premesse sembravano essere delle migliori: una città, Monza, non lontana da casa. Una squadra giovane e che pratica un calcio offensivo. Un ambiente tranquillo, senza eccessive pressioni. Senza dimenticare la presenza del fratello come compagno di spogliatoio e del padre, allenatore della formazione U17. Insomma, la scelta fatta dall'Inter di spedire Valentin Carboni in prestito alla corte di Palladino sembrava non presentare particolari rischi, tanti fattori parevano svolgere un ruolo di assicurazione sulla bontà dell'operazione, che avrebbe dovuto riportare il gioiellino classe 2005 in nerazzurro con un nuovo statusi in termini di esperienza e personalità.

Ai margini del progetto

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Eppure, in questa prima parte di stagione Valentin Carboni ha raccolto solamente le briciole: 19 minuti in Coppa Italia, con il Monza subito eliminato e quindi senza ulteriori possibilità di mettersi in mostra più avanti, addirittura la miseria di 6 minuti distribuiti in due spezzoni di gara in campionato, dove non mette piede in campo dal 26 agosto. Tutto questo nonostante la parole di stima pronunciate da Palladino, che finora non si sono tramutate in qualcosa di concreto: "È un giocatore che seguivo già lo scorso anno in Primavera. Mi piace tantissimo come calciatore, ancora non ha capito quanto è forte". L'infortunio di Caprari avrebbe potuto garantirgli nuove occasioni, ma l'ingaggio da parte del Monza del Papu Gomez lascia intendere che Carboni resterà stabilmente in panchina.


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La posizione dell'Inter

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A questo punto l'Inter si interroga: la dirigenza nerazzurra crede ciecamente nelle qualità dell'argentino, tanto da aggregarlo in Prima Squadra quando non aveva neanche 18 anni e blindandolo con un contratto pluriennale. Il piano dei vertici interisti era quello di vederlo crescere altrove, cosa che non si sta verificando per nulla. Senza dimenticare che il giocatore, dopo essere stato convocato addirittura dall'Argentina campione del mondo (senza però esordire), al momento è fuori anche dal giro delle giovanili della Seleccion. La provocazione è questa: e se l'Inter decidesse di riportarlo alla base a gennaio? Paradossalmente, potrebbe anche trovare più spazio rispetto alla scorsa stagione.

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