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Inter, quello che il tabellino non dice: cosa è cambiato dal Bayern… al Bayern

Daniele Vitiello

L'analisi di Fcinter1908.it dopo la gara dell'Allianz Arena tra la squadra di Inzaghi e quella di Nagelsmann

Era il 7 settembre quando il Bayern Monaco si presentò a San Siro all'inizio del girone di Champions League. Poco meno di due mesi fa, anche se sembra passata una vita. Una gara senza storia, terminata nell'imbarazzo generale, a certificare tutte le difficoltà di un'Inter già reduce dalla sconfitta nel derby col Milan. Stesso risultato di ieri, ma quello 0-2 e il 2-0 dell'Allianz in comune però hanno soltanto le cifre. In mezzo c'è un percorso prezioso che ha trasformato i nerazzurri e dà un significato totalmente diverso alle due gare.

Dopo i 90' dell'andata, tanto per cominciare, l'Inter sembrava quasi rassegnata al suo destino. La squadra di Nagelsmann e il Barcellona si presentavano come vette impossibili da scalare: provarci avrebbe portato - nella migliore delle ipotesi - soltanto alla retrocessione in Europa League. Oggi invece raccontiamo una realtà sostanzialmente diversa. Il Bayern chiude il girone con percorso netto per il secondo anno di fila (non sarà di certo un caso), ma davanti all'Inter e non agli spagnoli. Perché nel mare in tempesta Inzaghi non ha abbandonato la nave e ha continuato a lavorare, lasciandosi la burrasca alle spalle e uscendone rafforzato agli occhi di tutto l'ambiente. Ha rilanciato l'Inter con scelte coraggiose, commettendo sì qualche errore, ma riuscendo in una missione che in tanti avrebbero fallito.

Le mosse di Inzaghi per rigenerare l'Inter

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Onana al posto di Handanovic, Acerbi sempre più presente e prezioso nel terzetto difensivo, Calhanoglu faro anche più luminoso di Brozovic (chi l'avrebbe mai detto). Questi sono soltanto alcuni dei segreti del percorso di rinascita di un'Inter che nel filotto delle ultime settimane ha ritrovato tutti i suoi leader. Nonostante la lunga assenza del croato e di Lukaku, rientrato e già costretto a fermarsi nuovamente. La qualità di Barella e Lautaro ha fatto il resto, come l'esperienza di Mkhitaryan. L'armeno dà quest'anno la possibilità di poter contare su un vero titolare aggiunto in mediana.

La vetta in campionato è ancora lontana, parte delle ambizioni nerazzurre passerà anche dalla gara di domenica con la Juventus, ma in campo internazionale il primo traguardo è stato già raggiunto. Nonostante le premesse già sottolineate, con una gara d'anticipo e la possibilità di gestire al meglio le energie in vista del derby d'Italia. Questa la prospettiva che cambia diametralmente i giudizi sull'Inter dopo appena due mesi e un altro 2-0 col Bayern Monaco. Nel tabellino sarà impossibile trovarne traccia.