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Inter, vertice ad Appiano: mea culpa dei giocatori, obiettivo tornare squadra

Inter, vertice ad Appiano: mea culpa dei giocatori, obiettivo tornare squadra - immagine 1
Un confonto costruttivo, considerato necessario dopo l’inizio di stagione tutt’altro che esaltante, al quale hanno partecipato squadra, staff tecnico e dirigenza: è quello andato in scena ieri ad Appiano Gentile, dal quale...

Fabio Alampi

Un confonto costruttivo, considerato necessario dopo l'inizio di stagione tutt'altro che esaltante, al quale hanno partecipato squadra, staff tecnico e dirigenza: è quello andato in scena ieri ad Appiano Gentile, dal quale l'Inter intende ripartire e svoltare. Un vertice raccontato così da La Gazzetta dello Sport: "Prima dell'allenamento, nella sala riunioni del centro sportivo si sono riuniti i dirigenti – Marotta, Zanetti, Ausilio, Baccin e Ferri -, Inzaghi con il suo staff e la squadra al completo (ad eccezione di Lukaku, ancora in Belgio). È andato in scena un confronto non usuale, perché ha messo in contatto direttamente società e giocatori, cosa che a casa Inter non avveniva da tempo. Confronto però definito «necessario» dai protagonisti, perché ancor più dei risultati fin qui sono state preoccupanti le prestazioni e alcune problematiche che si sono ripetute, sulle quali dunque la società ha deciso di intervenire. Inzaghi non ha in squadra leader talmente riconoscibili, in termini di personalità, da prendere in mano direttamente la situazione. In questo senso la mossa dei dirigenti, seppur in un'area solitamente di competenza del tecnico, può aver fatto comodo allo stesso Inzaghi".

Inter Marotta Inzaghi

I temi trattati

"«Dobbiamo tornare a essere una squadra», è stata la frase simbolo della chiacchierata che ha visto parlare tutte le parti in causa. E che ha toccato i seguenti punti: i blackout mentali alla prima difficoltà; la differenza di rendimento complessiva rispetto all'anno scorso, nonostante i protagonisti siano gli stessi; gli atteggiamenti poco «costruttivi» in campo da parte di alcuni giocatori; la condizione atletica. Hanno parlato soprattutto i dirigenti, certo. Ma anche diversi giocatori hanno preso la parola, tra cui il capitano Handanovic e Barella. In molti, specie tra i più esperti, hanno fatto mea culpa, riconoscendosi colpevoli di una situazione difficile".

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Aspetti fisici e mentali

"Il confronto è stato definito costruttivo da tutte le parti in causa. Tra i giocatori, per esempio, c'è chi ha accennato alla condizione atletica, come se non sentisse girare le gambe a dovere. Ma i dati esposti dallo staff tecnico hanno sottolineato come l'Inter, nelle ultime due partite, abbia corso di più sia del Milan sia del Bayern. Traduzione: l'Inter corre male, non poco. E la cosa chiama in causa da un lato l'organizzazione di gioco, dall'altra alcune consegne tattiche non rispettate dai giocatori stessi. [...] Altro nodo: diversi protagonisti si lasciano andare a proteste o ad atteggiamenti eccessivi durante il match, magari rimproverando un compagno dopo un errore. Anche qui è arrivato il mea culpa dei giocatori. Nel discorso è ovviamente entrato anche Inzaghi. Due tra i punti toccati: il tecnico ha chiarito di non avere gerarchie fissate, ogni ruolo può essere messo in discussione".

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