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Inter, Inzaghi aveva già lanciato l’allarme. E rispunta il solito difetto

Gianni Pampinella

Contro la Lazio la squadra nerazzurra ha mostrato il solito difetto evidenziato già nelle partite precedenti

È quasi paradossale il confronto tra l'Inter di Inzaghi e quella di Conte. I numeri, al momento, sono tutti a favore dell'ex tecnico biancoceleste. Rispetto all’ultimo campionato l’Inter ha infatti più punti (17 contro 15), ha segnato di più (23 gol contro 20) e ne ha incassati di meno (11 contro 13). Però, come sottolinea Tuttosport, "quell’Inter era ancora lontana parente di quella che avrebbe vinto lo scudetto, capace in tutto il girone di ritorno di incassare appena 12 gol (sei dei quali però a scudetto conquistato...)".

"Allo stesso modo, questa Inter ha tutto per essere una squadra “da corsa” ma soltanto se cambierà registro a livello di attenzione, percezione del pericolo e concretezza. L’allarme, Inzaghi, l’aveva lanciato già prima del match di Champions contro lo Shakhtar: «Dobbiamo trovare maggiore equilibrio. Attacchiamo con tanti uomini, ci piace sviluppare calcio in ampiezza, ma probabilmente dobbiamo cercare scelte meno difficili perché, sbagliando tecnicamente o passaggi semplici, prendiamo contropiedi pericolosi da avversari con gamba»".

"Difetto - al netto delle proteste su Dimarco a terra - mostrato pure sabato in occasione del raddoppio della Lazio quando la squadra ha prestato il fianco alla ripartenza avversaria anche perché protesa scriteriatamente verso l’area avversaria senza avere la minima percezione del pericolo. Come peraltro sottolineato dallo stesso Inzaghi, rivedibile è stata pure la gestione del vantaggio quando l’Inter, anziché cercare il raddoppio, si è accontentata di congelare la partita, poi stravolta dal mani di Bastoni che ha regalato il rigore del pari alla Lazio".

(Tuttosport)