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Lukaku, missione Porto: Big Rom ci crede. Così vuole convincere l’Inter a riacquistarlo

Gianni Pampinella

A 636 giorni dall'ultima volta, il belga è tornato a segnare in campionato a San Siro. Ora spera di partire titolare contro il Porto

Dall'Udinese... all'Udinese. A 636 giorni dall'ultima volta, Romelu Lukaku è tornato a segnare in campionato a San Siro. Contro i friulani Big Rom ha trovato quel gol che inseguiva da tempo per spazzare via tutta la pressione accumulata nell'ultimo anno e mezzo. "L’obiettivo a lungo termine è chiaro da tempo: Romelu Lukaku vuole tornare a essere il re di Milano. Il ritorno in Italia non è stato come se lo aspettava e la sfortuna ha avuto il suo ruolo in questo Lukaku-bis".

"Ma Romelu è tipo orgoglioso e cocciuto: quando si mette in testa una cosa, non c’è ostacolo che tenga. Ma per arrivare a convincere l’Inter a riacquistarlo definitivamente dal Chelsea, Romelu ha bisogno di procedere step by step, passo dopo passo. Adesso, c’è una nuova sfida all’orizzonte: Romelu vuole una maglia da titolare in Champions, la prima della sua stagione. E la sfida con Edin Dzeko per far da spalla a Lautaro, adesso è più aperta che mai", sottolinea la Gazzetta dello Sport.

"Inzaghi ha lasciato aperta una porta subito dopo la vittoria sull’Udinese. Le possibilità di rivedere la Lu-La di nuovo dal primo minuto sono in netto rialzo. Chiaro, Dzeko resta al momento favorito, anche per quello che è riuscito a garantire nei mesi in cui Romelu è rimasto ai box. Ma le scelte andranno fatte anche in considerazione del momento attuale dei due e della strategia che Inzaghi deciderà di adottare contro il Porto. Nel 2023, Dzeko ha segnato soltanto nella vittoria del 4 gennaio contro il Napoli e oggi non sembra vivere un momento di forma esaltante. Far partire Lukaku dall’inizio garantirebbe più peso in area e più lotta fisica, anche per stancare i difensori avversari. Il ballottaggio resterà vivo fino all’ultimo, ma essere in corsa per una maglia, per Lukaku, ha già il dolce sapore di ritorno alla normalità".

(Gazzetta dello Sport)