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Marotta: “Squadra di calcio oggi fenomeno di business meno romantico. Le proprietà…”

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Beppe Marotta, amministratore delegato sport dell'Inter, ha parlato del cambiamento del calcio degli ultimi decenni

Marco Macca

Ospite nella Feltrinelli di Piazza Duomo a Milano per la presentazione del nuovo libro di Marco Bellinazzo "Le Nuove Guerre del Calcio - Gli affari delle corporation e la rivolta dei tifosi", Beppe Marotta, amministratore delegato sport dell'Inter, ha parlato del cambiamento del calcio degli ultimi decenni:

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FENOMENO DI BUSINESS

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"Una squadra di calcio è un fenomeno sportivo, sociale, di forte aggregazione e un contenitore di grandi valori, ed è un fenomeno di business. Oggi abbiamo perso un po' l'essenza del calcio, che è un gioco, il piacere di giocare 11 contro 11, di vivere emozioni contrastanti. In questi 40 anni ho accompagnato questo fenomeno in un cambiamento quasi radicale. Il calcio è passato dagli anni '40, in cui per descrivere un gol serviva una poesia di Umberto Saba, a oggi in cui la gioia è soffocata dal VAR, che è uno strumento utile e indispensabile che serve a diminuire gli errori".

CAMBIAMENTO RADICALE

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Il calcio attraversa grandi cambiamenti: quando ho iniziato io, nel momento in cui pioveva c'era il fango e i campi erano coperti da tanta segatura. Prima i calciatori avevano degli scarpini fissi, oggi hanno 20 paia a testa. Oggi ci sono tante nuove professioni che nulla hanno a che fare con un calcio romantico. E' cambiato anche l'assetto societario, l'assetto dell'azionista. Siamo passati da un modello di mecenatismo, in cui in ogni città c'era un forte campanellismo, in cui l'imprenditore più fortunato della città, quasi per un debito di riconoscenza, prendeva in mano le redini della squadra, creando competizione con le città vicine. A Milano, prima questo avveniva tra Berlusconi e Moratti, oggi le proprietà sono straniere. Questo dimostra che il romanticismo rischia di perdersi".

A cura dell'inviato di FCInter1908.it Daniele Vitiello

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