01:26 min

copertina

Marotta: “Io e Suning vogliamo vincere. Lautaro? Se va via arriva un top. Tonali e Cavani…”

Matteo Pifferi

Ecco un'anticipazione dell'intervista di Marotta a La Gazzetta dello Sport

Lunga intervista concessa dall'AD dell'Inter Beppe Marottaa La Gazzetta dello Sport. Tanti i temi trattati dal dirigente nerazzurro, tra cui ovviamente il mercato a partire da Lautaro:

"Sul suo futuro in questo momento è difficile pronunciarsi. Però a lui dico: resti concentrato sul presente, c’è una stagione che riprende, ci sono obiettivi da centrare, possiamo toglierci soddisfazioni, i giocatori devono essere protagonisti. Non c’è la volontà della proprietà di vendere Lautaro: è giovane, ha il futuro dalla sua ed è un elemento funzionale per Conte. Poi, certo, c’è una clausola...”.

Cosa vuole dire? Che dopo il 7 luglio cambiano i ragionamenti?

“Non so cosa pensi il Barcellona, magari avranno anche delle alternative... Io spero che non paghino la clausola. E in caso di addio, al posto di Lautaro arriverà un giocatore di grande peso”.

L’Inter farà un colpo economicamente importante come quello che è stato Lukaku un’estate fa?

“È quel che dicevo prima: se parte Lautaro, arriverà un top player. Ma in questo mercato, a livello europeo la vera difficoltà non sarà dover comprare, ma riuscire a vendere. Non abbiamo fretta: capisco la voglia di nomi, ma bisogna aspettare che le stagioni si concludano e i club siano in grado di fare i programmi futuri. Una cosa mi sento di dire, in linea generale: operazioni in stile Neymar, in cui una squadra va e porta via un calciatore ad un’altra, non si vedranno più per molti anni”.

Facciamo noi qualche nome: Cavani.

“È una delle opportunità, è oggetto di monitoraggio essendo un calciatore in scadenza. Ma non abbiamo approfondito la questione: in questo momento è piuttosto lontano dall’Inter”.

Con lei il club ha sposato la linea italiana: un anno fa Sensi e Barella, ora l’inseguimento a Tonali e Chiesa.

“Non nascondo che siano due talenti. Per Chiesa la Fiorentina ha aspettative economiche elevate, ecco perché oggi non abbiamo avviato un confronto con loro”.

Commisso chiede 70 milioni?

“Forse anche di più...”.

E Tonali?

“È più abbordabile, un’operazione che si può costruire in maniera migliore. Ed è un ragazzo che è ancora in fase di crescita”.

Ma sul mercato non avete guadagnato un po’ di vantaggio sulle rivali, con la cessione di Icardi?

“Siamo stati bravi, era un’operazione molto difficile, abbiamo portato a casa l’obiettivo favoriti da una scadenza fissata, quella del riscatto”.

Cinquanta milioni più otto di bonus: non sono pochi, ripensando all’Icardi prima dell’esplosione del caso?

“Le operazioni di mercato vanno contestualizzate. Questa è stata definita in un periodo difficile, dal punto di vista finanziario. Inutile pensare a ieri, neppure al domani: l’accordo ci soddisfa oggi. Avevamo fatto una scelta progettuale anche tecnicamente, un anno fa, l’abbiamo rispettata ora”.

L’Inter di domani sarà costruita intorno a Eriksen?

“Il danese è un gioiello, un grande giocatore. Conte è il direttore d’orchestra, è lui che deve creare il giusto equilibrio tattico. Questi due mesi sono indicativi per conoscersi meglio: vale per il calciatore, vale anche per Conte”.

Saltiamo in avanti, a fine mercato: l’Inter del prossimo campionato partirà alla pari con la Juve o ancora di rincorsa?

“Non guardo agli altri. Con l’avvento di Conte la crescita si è notata, sul piano culturale e su quello sportivo. Adesso non bisogna porsi limiti, l’asticella va alzata. Stiamo portando avanti la missione della proprietà Suning. Vogliamo vincere”.

Beh, ora avete l’occasione Coppa Italia.

“La vediamo davanti a noi, anche se al momento un po’ da lontano. Dobbiamo cercare di prendere in mano quel trofeo”.

Ci crede allo scudetto?

“Ho visto la squadra molto carica in allenamento, come il suo allenatore: mi ha fatto piacere. In un campionato così anomalo, può accadere di tutto. Conosciamo la forza degli avversari, ma dobbiamo avere ambizione. Poi serviranno circostanze favorevoli, come non avere infortuni nei momenti chiave”.

Marotta, ce l’ha un desiderio personale?

“Andare in pensione con qualche altro trofeo vinto. Con l’Inter, ovvio”.