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Moratti: “Inter, derby buttato ma può vincere. Mourinho? Mi farà impressione…”

Marco Astori

I suoi recenti sfoghi contro gli arbitri le hanno portato alla mente qualche ricordo di quei due anni nerazzurri?

«Sa cosa le dico? Di tempo ne è passato, ma lui si difende sempre... abbastanza bene (ride, ndr)».

Forse gli arbitri italiani non gli stanno simpatici.

«Non la metterei in questo modo perché non credo sia così. José semplicemente non è ipocrita: quando c’è da difende la sua società, lo fa mettendoci la faccia e dicendo sempre quello che pensa. Poi... è Mourinho e quando fa certe cose, le fa per bene».

Come quel 20 gennaio 2010, quando protestò mimando il gesto delle manette nei confronti di Tagliavento che aveva espulso Samuel e Cordoba.

«Sorrisi allora e sorrido adesso se ci ripenso. Al di là del motivo per cui fece quel gesto, ci vuole davvero una mente speciale come la sua per protestare in quel modo, a caldo. Geniale, davvero geniale».

Al di là delle proteste con gli arbitri, passate e attuali, il portoghese a Roma non sta ottenendo grandi risultati.

«All’inizio pensavo avesse una buona squadra, ma non una rosa completa per competere per il titolo e in effetti non mi sbagliavo. Adesso mi sembra che la squadra sia stata migliorata e può disputare una buona seconda parte di stagione. Per lui è una nuova avventura, in una piazza calda e non semplice: gli va dato tempo, ma farà bene».

Convinto che vincerà qualcosa anche nella Capitale?

«Secondo me sì. La sua carriera parla per lui: certo, gli va dato tempo di costruire, ma sulle sue capacità e sul fatto che sia un vincente non ho dubbi».

Intanto è entrato nel cuore dei tifosi giallorossi.

«Normale. E’ uno che si sa far voler bene, ma è anche bravo, serio e professionale. Conquista tutti perché non prende superficialmente l’incarico che gli viene affidato e dà tutto se stesso per ottenere i risultati che gli sono stati chiesti. O magari di più».

Quindi i Friedkin hanno fatto bene a ingaggiarlo?

«Hanno preso uno dei migliori in circolazione. E poi il suo ritorno è stato importante anche per il calcio italiano: un allenatore con la sua sua intelligenza, la sua presenza mediatica e le sue capacità professionali è un valore aggiunto per la Serie A».

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