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Shaqiri: “Adoro i tifosi dell’Inter ma non potevo più guardare. Mancini? Mai problemi ma…”

Daniele Mari

Lo svizzero torna sulla sua esperienza milanese e sul suo addio dopo soli sei mesi: "Ma resta il fatto che sono fiero del mio percorso professionale"

Xherdan Shaqiri, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, è tornato sulla sua esperienza all'Inter, un'esperienza chiusa senza rancore: «Io adoro l’Italia, ci tornerei: Milano, bella vita, il calcio. Magari in futuro tornerò a giocare da voi. Ma non ora, non ora».

Che  ricordo  si porta dentro dell’Inter?

«I fantastici tifosi. Indimenticabile come mi accolsero all’aeroporto, come mi sostenevano durante le partite allo stadio. Li ho adorati, sono stati davvero fantastici. Se sento qualche ex compagno? No, nessuno. Ma ricordo con grande simpatia Nagatomo».

E Mancini?

«Mi creda: non ho mai avuto alcun problema con lui. Mai. Però è chiaro che non potevo stare a guardare le partite. All’inizio giocavo, poi sono finito in panchina. Ho sempre rispettato le sue scelte, ma spesso le cambiava, un po’ troppo. Ha detto che io e Mateo Kovacic ce ne siamo dovuti andare per colpa del fairplay finanziario, giusto? E cosa posso aggiungere. Resta il fatto che sono fiero del mio percorso professionale, Basilea, Bayern Monaco, l’Inter... ».

E Stoke City: bella scelta, un anno dopo?

«La Premier è divertente, appassionante. In questa stagione ho segnato 3 gol e fatto 6 assist. E lì gioco ogni settimana, non ce la facevo a stare a guardare troppo... Pensi a Kovacic: per carità, è andato al Real Madrid e ha vinto la Champions, ma lui ha bisogno di una squadra più piccola: deve andare in campo ogni settimana, deve giocare e non finire in panchina».