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Skriniar: “Inter top club, mai pensato di andare via. Icardi? Capitano vero”. E su Modric…

Matteo Pifferi

Le piace leggere?

«Non ho molto tempo libero. E quel poco che ho lo sfrutto per fare il turista. Adoro girare con la mia fidanzata, andiamo spesso in Svizzera. Anche se il posto che mi è piaciuto di più è Venezia: ci sono stato 5 mesi fa, appena potrò ci tornerò».

Che rapporto ha con i social?

«Ho un account Instagram, ma non sono come alcuni miei compagni che postano di tutto a tutte le ore. Ogni tanto metto qualcosa, specie dopo le partite, ma mi fermo qui».

E quando esce da Appiano, la sua testa pensa ancora al calcio?

«Sì, mi tengo sempre aggiornato. Ma non sono di quelli che si mettono a casa con la X-Box a giocare a calcio, guardo anche altro. Anche perché altrimenti la fidanzata si incavola... Però quando gioca lo Zilina (la sua ex squadra, ndr) oppure quando c’è la Champions, non c’è storia: a casa si vede calcio».

Si è mai arrabbiato per una pagella di un quotidiano?

«Qui con i compagni spesso ne parliamo, quando facciamo colazione il giorno dopo la partita. Ma poi penso: a qualcuno sono piaciuto, ad altri no, cosa posso farci? Tutto sommato preferisco pensare a quello che dicono di me i miei compagni e il mio allenatore, è il loro parere che mi interessa».

Capitolo Var: le piace? O snatura il gioco, come dicono molti?

«Sono favorevole. Per il tifoso non è bello stare lì ad aspettare 5 minuti una decisione. Ma le situazioni sono più chiare, s’è visto anche al Mondiale».

Se non un calciatore, cosa le sarebbe piaciuto essere?

«Non so rispondere, perché fin da bambino sognavo questa carriera. Vedevo mio papà e mio fratello giocare, adoro il calcio. E le dico di più: quando smetterò vorrò fare l’allenatore, o con i ragazzi o a livello più alto».

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