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Nuovo stadio, svolta Zhang: l’Inter sceglie Assago. Se salta col Milan, virata in zona forum

Nuovo stadio, svolta Zhang: l’Inter sceglie Assago. Se salta col Milan, virata in zona forum - immagine 1
L'Inter non si è fatta trovare impreparata. Nel momento in cui il Milan ha cambiato idea, i nerazzurri avevano già l'opzione B

Andrea Della Sala

Dopo la riunione di ieri in Comune tra Inter e Milan e il sindaco di Milano Beppe Sala è chiara la volontà del Milan di rinunciare al progetto Cattedrale. I rossoneri abbandonano la zona San Siro e scelgono La Maura. Ma l'Inter non è rimasta ferma e ha trovato a sua volta una zona per uno stadio indipendente.

"Nella zona sud-ovest dell’area metropolitana, dove scorre placido il Naviglio Pavese e rombano le auto dall’A7 e dalla Tangenziale Ovest: lì, ad Assago, potrebbe davvero nascere la casa dell’Inter del futuro. Uno stadio tutto nerazzurro costruito in autonomia dal club di Suning. È stato a lungo il piano B, ma sta ormai diventando il piano A, l’unico davvero praticabile. Per questo impianto alternativo sono stati già firmati i documenti preliminari con i proprietari di una ampia area privata non lontana dal Forum. Adesso, però, si potranno definire i dettagli, proprio perché il progetto della “Cattedrale” da erigere assieme al Milan sta scolorendo all’orizzonte", rivela La Gazzetta dello Sport.

Inter Antonello

"L’idea rossonerazzurra non è ancora sparita del tutto, anzi, almeno in apparenza, sarebbe ancora l’opzione più gradita dall’Inter visto il tempo, i soldi e le speranze spese. Antonello aveva svelato che il piano alternativo nerazzurro non era dentro ai confini strettamente cittadini, ma nella più larga area metropolitana. Nella cosidetta “grande Milano”: uno spazio abitato da circa tre milioni di persone che sconfina nell’hinterland, ma fornito di mezzi pubblici. E Assago, cara ai milanesi per ragioni commerciali oltre che sportive. È davvero un’appendice cittadina, grazie pure alla metro M2, la verde, che termina là.

Al tavolo assieme al sindaco, a Scaroni e al neo a.d. rossonero Giorgio Furlani, l’atmosfera era stata di cordialità istituzionale, a parte qualche punzecchiatura sparsa. Quando i delegati milanisti hanno fatto riferimento alle difficoltà economiche della famiglia Zhang, Antonello è stato fermo nel difendere la posizione di Suning che sulla “Cattedrale” di Populous ha messo impegno e risorse, prima che il Milan rompesse il patto. Ed ecco, quindi, il piano Assago che avrebbe comunque origine antica. Era stato pensato proprio per cautelarsi nel caso in cui fosse arenato il progetto comune del Nuovo San Siro. Previdenti, visto quanto accaduto".

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"Mentre i due club si muovono ormai in ordine sparso, resta comunque l’enorme elefante nella stanza a Palazzo Marino. Prima di Natale il comune aveva chiesto ai club ulteriori modifiche per dare l’ok alla “Cattedrale”. Dal verde pubblico che avrebbe dovuto costituire il 50% dell’intera zona ai 40 milioni a carico delle società per la riqualificazione del quartiere, passando per l’aumento dei posti a 70mila e per il blocco sulla crescita dei prezzi. Tutto stava per essere messo nero su bianco. Anzi, il dossier interista stava per essere spedito via Pec al Milan. Ovviamente si è fermato, di fronte al dietrofront rossonero sull’idea originaria e alle ultime schermaglie cittadine", spiega Gazzetta.

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