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editoriale

La favola di Mastour? Svincolato. Aveva ragione Raiola: “Non mi piace il circo intorno”

Sabine Bertagna

Hachim Mastour non è più un giocatore del Milan. Dopo le esperienze al Malaga e al PEC Zwolle è svincolato. Storia di un predestinato che si è bruciato troppo in fretta

Adesso è facile scriverlo. Avrebbe dovuto giocare con continuità (magari con i suoi pari età). Avrebbe dovuto essere protetto (più che pompato come uno spot che faceva comodo a molti). Qualcuno avrebbe dovuto capire che prima di essere una talentuosa e giovane promessa, Hachim Mastour era un ragazzino di 14 anni. Che, pur avendo già messo in mostra le sue qualità (perché le sue qualità erano indubbie), doveva ancora iniziare a giocare a calcio. Il calcio che ti consacra, quello fatto di sacrifici, di lacrime e di rinunce. Il fermento mediatico che è stato creato intorno alla sua figura (un fermento che a Mastour ma soprattutto al suo procuratore Dario Paolillo non dispiaceva per nulla) aveva preso il sopravvento. Era così attraente lo spot del giovanissimo fenomeno, che qualcuno si era dimenticato che nel calcio le cose vanno dimostrare anche sul campo. Non solo dietro ad una telecamera o in un video lanciato su you-tube.

Di Mastour si sono occupati in tanti. Ognuno lo ha lodato con paragoni giganti e ha impreziosito le attese dei tifosi nei suoi confronti. La sua favola aveva trovato spazio sulla carta stampata, ma soprattutto sulla bocca di famosi giornalisti sportivi che non avevano avuto paura di sbilanciarsi sul suo brillante futuro. Per dare l'idea di quanto il gioco si fosse spinto oltre i confini del buon senso, Mino Raiola era intervenuto per definire il tutto un circo mediatico (salvo poi diventare il suo agente). La Gazzetta dello Sport ne aveva esaltato le potenzialità in un articolo dal titolo "Full Milan Jacket", nel quale si raccontava di come fosse stato aggregato alla prima squadra e si ricordava come i numeri di freestyle dovessero lasciare prima o poi posto alla concretezza sul campo. Quella concretezza che a 16 anni, in prima squadra, è difficilmente raggiungibile. Quella concretezza che, se non conquistata, ti porta a pederti. In un attimo. Galliani ne era estasiato, secondo Allegri aveva "la qualità di Robinho, la professionalità di Kakà e le doti naturali di Balotelli". Solo Brocchi, il suo allenatore in Primavera, aveva tirato il freno: "La sua crescita deve passare attraverso l’atteggiamento: se perdi palla devi rincorrere l’avversario". Si ritorna al campo, insomma.

"Il Milan scippa Mastour all'Inter" - Ecco che cosa ci diceva Roberto Samaden (responsabile del settore giovanile dell'Inter), diversi anni fa, a proposito del presunto scippo del Milan ai danni dell'Inter: "Da parte nostra, come avevo fatto presente in alcune precedenti dichiarazioni, c’è una grandissima serenità. Non si è trattato di uno scippo perché Hachim Mastour non era un nostro tesserato e perché esiste un mercato libero. Abbiamo lavorato nella stessa maniera di sempre e come si era fatto per giocatori come Santon e Crisetig. Crescendoli. Mastour è un buon giocatore e c’erano dei rapporti buoni. Poi è stato affiancato da un agente, anche se parlare di agenti in relazione a quattordicenni mi sembra fuori luogo, e si è scatenata una sorta di asta. Noi riteniamo che a 14 anni questa non debba essere la linea da seguire. Dalla stessa Reggiana, dove gioca Mastour, abbiamo preso Alessandro Mattioli. Seguiamo i giocatori e puntiamo su quelli che hanno fiducia nel nostro progetto. Non ci interessa fare in un altro modo."  Il Milan ha comprato Hachim Mastour per 500.000 euro (anche se fonti ufficiose parlano di una cifra più vicina agli 800.000).

Mattioli & Mastour: destini divisi, destini diversi - Quella di Alessandro Mattioli, classe 1998, è una storia che vale la pena raccontare. Nel 2012 il giovane difensore passa dalla Reggiana all’Inter. Tra i suoi compagni di squadra c’è un altro giocatore della Reggiana destinato all’Inter, che invece andrà al Milan: Hachim Mastour.Senza l’applicazione del gioco di squadra, non avrei potuto esprimermi e farmi notare. Senza queste due componenti, l’Inter non avrebbe mai saputo della mia esistenza.”. Le loro strade si dividono. Sui giornali si parla solo di Mastour e dei prodigi che fa con la palla al piede, Mattioli intanto lavora in silenzio. Nel settembre del 2014 Mattioli ha firmato il suo primo contratto professionistico con l'Inter. Un mese fa ha vinto con la Primavera lo scudetto, da vice-capitano.

Mastour si è bruciato ancora prima di poter iniziare a commettere sbagli, che alla sua età sarebbero stati semplicemente legittimi. In alcuni casi, doverosi. Il nostro campionato non è un paese per giovani. Non c'è nessuna pazienza. Se sei forte devi diventare un giocatore completo subito. Se hai le potenzialità molto spesso non trovi spazio. Come se ne esce? Lavorando in silenzio, forse. Lavorando tanto. Rinunciando ai facili abbagli. Senza saltare e bruciare le tappe fondamentali nella formazione di un calciatore. Evitando di utilizzare quattordicenni per rimarcare quanto si è bravi a lavorare con i giovani. Nel calcio, come nella vita, contano solo i fatti. E il tristissimo fatto di questi giorni è che Hachim Mastour è stato scaricato dal Milan ed è uno svincolato del quale si ricorderanno (probabilmennte) i palleggi freestyle su you tube. Aveva ragione Raiola, quando aveva denunciato:"Non mi piace il circo intorno a Mastour". Che a leggerlo, ora, con la vicenda Donnarumma sullo sfondo, fa abbastanza sorridere. Anche se id un sorriso amaro.