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ESCLUSIVA Pistocchi: “Ricorso Juve? Assurdo, patteggiò per non finire in C2! Icardi? Lo scambierei con…”

Marco Macca

Nella giornata di ieri, il Collegio di Garanzia dello Sport del Coni ha dichiarato inammissibile il ricorso della Juventus sullo scudetto 2005-06 assegnato dopo Calciopoli all'Inter. E' l'ennesima sconfitta giudiziaria per un club che non vuole arrendersi di fronte alle evidenze processuali. Possiamo finalmente mettere fine a questa vicenda?

Penso che la Juventus ricorrerà ancora. Il brutto di questa vicenda è che nel 2006 la Juventus chiese ed ottenne il patteggiamento: la famosa Serie B con penalizzazione. Perché, per bocca del suo stesso avvocato, Zaccone, ai sensi dell'articolo 6 del Codice di Giustizia Sportiva, c'erano vari illeciti che avrebbero portato la Juventus alla retrocessione in C2. Purtroppo il calcio italiano, per salvare la credibilità economica della Juventus, che retrocedendo in C2 sarebbe praticamente fallita, e di altri club che avrebbero meritato la Serie B come Fiorentina, Lazio e Milan, fece un papocchio che ancora oggi consente alla Juventus avanzare delle pretese alle quali lei stessa aveva rinunciato nel momento in cui aveva chiesto il patteggiamento. Per cui, veramente una vicenda che è a metà strada tra il teatro dell'assurdo di Ionesco e la tradizione della commedia dell'arte italiana. C'è sempre qualcuno che interpreta due parti. Una vicenda che non ha fatto bene né alla Juventus né al calcio.

Ieri abbiamo visto una delle partite più belle degli ultimi 15 anni (Liverpool-Barcellona, ndr). Quanto è distante il nostro calcio da quei livelli?

Siamo lontanissimi, perché in questo momento il calcio inglese e quello spagnolo sono all'avanguardia. Noi non abbiamo capito, nel momento in cui avevamo tanti soldi, che bisognava costruire dei progetti proiettati nel futuro, avere degli impianti moderni, polifunzionali, creando un sistema virtuoso che aumentasse la competitività. Negli ultimi 7 anni, in Inghilterra hanno vinto 5 squadre diverse, in Italia una sola. Questo fa capire quanto siamo distanti. La spettacolarità della Premier e l'arrivo dei migliori giocatori del mondo hanno fatto sì che il prodotto calcistico inglese generasse un valore di 4 miliardi di euro, mentre la Serie A vale a malapena un miliardo. Siamo dunque quattro volte inferiori. C'è un'enorme differenza tecnica e di mentalità: quale squadra italiana avrebbe giocato la partita di ieri come ha fatto il Liverpool? I Reds hanno avuto il coraggio di rischiare, pur con il pericolo di prendere un gol. Trent'anni dopo le imprese del Milan di Sacchi, ho la sensazione che il nostro calcio sia tornato indietro.