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Cottarelli: “Interspac? Giovedì nomi nuovi. Borsa? Non lo escludo. Aiuti in due modi”

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Le parole del presidente di Interspac: "Le cose stanno andando bene, abbiamo avuto una partenza forte, siamo in attesa"

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni di Tutti Convocati, programma di Radio 24, Carlo Cottarelli, economista, tifoso dell'Inter e presidente di Interspac, ha parlato così del progetto azionariato popolare dopo il sondaggio lanciato venerdì scorso: "Le cose stanno andando bene, abbiamo avuto una partenza forte, siamo in attesa: non ho i dati aggiornati però il nostro questionario, che è lo strumento attraverso cui i tifosi possono esprimere interesse, chiude il 15 luglio e tireremo le somme".

Che impatto ha avere così tanti tifosi Vip? Il rapporto con l'attuale società com'è?

"Noi abbiamo annunciato una quarantina di personaggi noti giovedì scorso, questa settimana, giovedì, faremo un ulteriore annuncio con ulteriori nomi noti che sosterranno l'iniziativa. Noi fin dall'inizio abbiamo informato la società Inter e stanno a vedere cosa succede: non c'è stata una reazione negativa, mentre due anni fa non c'era interesse. La società sta guardare, è importante che i tifosi rispondano: forse abbiamo raggiunto un numero sufficientemente alto, i primi due giorni abbiamo avuto 55mila risposte".

Come mai non è mai funzionato questo metodo in passato?

"Non sono stati fatti tanti tentativi, questo è il primo vero: noi abbiamo cominciato a chiedere a livello informativo ai tifosi, questo non era mai stato fatto. Finora non ci ha mai provato nessuno, se non per società piccole di campionati minori. E' una cosa nuova. La quotazione in Borsa? Il punto finale può essere la quotazione in Borsa, non escludo, ma dipende dalla proprietà e dalle loro intenzioni: vogliamo lavorare con loro, poi le condizioni di come si entra dipenderanno dalla risposta dei tifosi e dagli importi che si intende mettere".

Quanto ha impattato il fatto di avere una proprietà cinese? Quanta preoccupazione c'è per la situazione dell'Inter?

"Dal punto di vista della proprietà lontana, abbiamo vinto comunque lo scudetto: siamo molto contenti. La situazione finanziaria non è buona, lo sappiamo: ma non abbiamo accesso a dati, solo a quel punto si può tracciare un bilancio. Io credo che l'idea dell'azionariato serva a risolvere i problemi a lungo termine. Può aiutare in due modi: sostituire il capitale a debito con quello dei tifosi, che risparmia una marea di soldi in spese di interessi e poi la creazione di un legame ancora più stretto tra tifosi e società come nelle società tedesche, come maggior presenza allo stadio, maggior vendita di prodotti e presenza allo stadio. L'idea è buona a lungo termine, non è quella di tappare i buchi a fondo perduto".

 

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