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Di Canio: “Lukaku arrogante e debole, è uno dei tanti. L’Inter avrebbe vinto pure senza di lui”

Marco Macca

Spesso critico nei confronti di Romelu Lukaku, Paolo Di Canio ha commentato l'intervista rilasciata dall'attaccante belga a Sky Sport

Spesso critico nei confronti di Romelu Lukaku, Paolo Di Canio, ex attaccante e oggi opinionista tv, ha commentato senza troppi giri di parole l'intervista rilasciata dall'attaccante belga ai microfoni di Sky Sport nei giorni scorsi. Negli studi di Sky Sport 24 prima del fischio d'inizio di Chelsea-Liverpool, infatti, Di Canio ha definito arrogante e debole Big Rom, ma non solo. Ecco le sue parole:

ARROGANZA E DEBOLEZZA - "Ci sono vari aspetti da considerare in questa intervista: il carattere, le contraddizioni, il momento, la non consapevolezza di cosa stai dicendo e a quali livelli. Poi, la debolezza di un atleta che dopo sei mesi si arrende perché forse è arrivato lì con un'arroganza dovuta al fatto che non si rende conto delle dimensioni e dei livelli. Ha vinto lo scudetto in Italia da co-protagonista insieme ai suoi compagni, ma non è un Messi o un giocatore così. Con Zapata, l'Inter avrebbe vinto ugualmente. Un giocatore funzionale che ha fatto il suo dovere. Poi, è andato nella squadra campione d'Europa, in un altro campionato che per difficoltà è 10 volte superiore a quello italiano, in cui devi lottare contro squadre come City e Liverpool".

UNO DEI TANTI - "Al Chelsea sei uno dei tanti. Se arrivi lì e pensi invece di essere il numero uno non hai capito nulla. Oltretutto, lo fai dopo aver avuto problemi fisici. La squadra ha giocato meglio senza di lui, anzi, molto meglio. E' un giocatore fragile: sembra avere carattere quando parla così, ma in realtà è fragilissimo".

AUTOGOL CLAMOROSO - "Si è fatto un autogol clamoroso, ha fatto un disastro e ha scontentato tutti, anche se stesso. Un moto d'orgoglio ce l'hanno tutti: lui, per caratteristiche caratteriali è, e ripeto senza ironia, un panterone moscione, e non è mai stato cattivo e voglioso in tutte le situazioni. Lui deve dire a se stesso: 'Cavolo, devo avere un moto d'orgoglio ed essere decisivo qui al Chelsea, conquistandomi tutto passo dopo passo'. Non basta aver vinto lo scudetto. Essere uno dei tanti in una squadra come il Chelsea è già tanto per uno come lui, alla soglia dei 29 anni dopo aver vinto uno scudetto in Italia. Alle prime difficoltà è crollato, ha mollato. Credo che già da un po' Tuchel non fosse soddisfatto e che il Chelsea si stesse mangiando le mani per la spesa fatta per un giocatore che, a conti fatti, non serviva nemmeno così tanto. Il club potrebbe sentirsi anche offeso".

GATTA DA PELARE - "Lui ha detto che tornerebbe all'Inter, ma al momento il Chelsea potrebbe sentirsi anche un club superiore in questo momento storico. Magari i compagni lo vedono come parte debole: c'è chi si fa il mazzo e chi si lamenta alle prime difficoltà. Il Chelsea potrebbe avere una brutta gatta da pelare".

(Fonte: Sky Sport)