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Inter, quella di Hakimi una “falsa positività”: dubbi sul tampone effettuato dalla Uefa

Fabio Alampi

L'esterno marocchino è tornato in campo dopo aver saltato la sfida di Champions League contro il Borussia Monchengladbach

L'Inter vince sul campo del Genoa, ritrova i 3 punti in campionato e ritrova Achraf Hakimi: l'esterno marocchino, dopo la positività al Covid-19 emersa mercoledì che lo ha costretto a saltare la sfida di Champions League contro il Borussia Monchengladbach, è risultato negativo ai successivi controlli, e ha potuto così riaggregarsi al gruppo. Sospiro di sollievo per il club nerazzurro ma, come scrive il Corriere dello Sport, anche parecchia irritazione verso la Uefa: "Il doppio tampone negativo effettuato giovedì e venerdì ha certificato che quella di Hakimi era una falsa positività probabilmente dovuta alla bassa carica virale".

SOSPIRO DI SOLLIEVO - "La negatività dell'ex Real Madrid ha risvolti positivi anche per la squadra: con i documenti che sono stati inviati ieri dall'Ats al responsabile dell'area medica nerazzurra, il dottor Piero Volpi, l'Inter non è più in isolamento fiduciario e dunque i giocatori possono uscire di casa non solo per fare il tragitto “domicilio-Appiano” anche se la società continua a pretendere il massimo rigore nei comportamenti".

DUBBI - "Restano piuttosto dubbi sulla tempistica della risposta arrivata all'Inter per Hakimi ovvero nel primo pomeriggio del giorno della gara. Synlab ha con l'Uefa un contratto che consente di inviare i referti 24 ore dopo il test, ma alcune società in futuro vorrebbero una tempistica più stringente (12 ore) per poter effettuare un secondo test che confermi o escluda la positività".