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Magico Onana, sigilla la porta dell’Inter. E a fine partita l’abbraccio più significativo

Andrea Della Sala

Il portiere dell'Inter è stato il migliore in campo per distacco, grandi parate che hanno permesso ai nerazzurri di passare il turno

L'Inter passa ai quarti di finale di Champions League grazie a una grandissima prestazione difensiva. Ma a metterci la firma, anzi le mani, sulla qualificazione è André Onana.

"Onana è un grande portiere: serviva forse una notte folle come questa per affermarlo senza timore, ma l’Inter adesso può urlarlo al cielo portoghese. Con la stessa grinta con cui il camerunese a fine partita si è diretto verso lo spicchio nerazzurro: prima di allora, per tutti i cento minuti recuperi compresi, aveva mantenuto una calma olimpica. La partita e la difesa potevano patire l’ansia, ma c’erano le manone di André a muoversi e a ripetere costantemente una parola magica imparata in questi mesi italiani: «Tranquilli». «Stiamo tranquilli», ripeteva anche quando arrivavano le mareggiate portoghesi sulle fasce", analizza La Gazzetta dello Sport.

"Se nel primo tempo, giusto all’inizio, Onana si è esibito in un volo plastico su un tiro pericolosissimo di Uribe, è nel secondo tempo che l’ex Ajax si è esaltato: prima si è disteso su un diagonale insidiosissimo di Grujic e poi ha messo miracolosamente la manina nel colpo di testa di Taremi che ha sbaciucchiato il palo prima di finire fuori. I minuti di recupero tutti nell’aria piccola, tra salvataggio sulla linea e doppio legno, li ricorderà a lungo pure lui".

"Se il tutto si somma agli interventi miracolosi dell’andata, ecco che in questa qualificazione ai quarti di finale c’è un sigillo camerunese. L’Inter a costo zero ha pescato un gioiello, forse quasi senza saperlo, e adesso se lo tiene stretto. Ben oltre le parate, è il carisma e il modo in cui guida la difesa anche con i piedi a fare la differenza. Tra i tanti abbracci nerazzurri a metà campo, quello con Handanovic, l’uomo a cui ha sfilato il posto una volta per tutte, è stato forse il più bello. Ma non c’è da stupirsi troppo", chiude Gazzetta.