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GdS – Da Sensi e Barella a i pilastri in difesa: Inter, ecco le certezze per lo sprint. E Conte…

Il quotidiano analizza gli elementi chiave della ripartenza in casa nerazzurra

Alessandro De Felice

Antonio Conte è un vero e proprio specialista delle partenze e in questa stagione anomala la seconda partenza, dopo lo stop forzato per il Coronavirus, sarebbe ancora più importante con uno sprint di 12-13 giornate in cui i nerazzurri devono inseguire Juve e Lazio. Il lavoro maniacale del tecnico leccese gli dà particolare soddisfazione, come spiega La Gazzetta dello Sport: non a caso ha conquistato sei vittorie nelle prime sei partite di campionato.

La ripresa può essere paragonata a quella solita di agosto: "uno stop anche più lungo rispetto alle solite vacanze (ammortizzato con allenamenti a casa), poi una preparazione fisica che ora è stata sulla falsariga di quella di Lugano". E tra la certezze di Conte c'è sicuramente Sensi: "E l’Inter ha a disposizione alcuni scattisti che si accendono prima degli altri: l’Inter del 6 su 6 aveva la faccia di Stefano Sensi. Misure tascabili, 62 kg, l’ex Sassuolo è il prototipo del giocatore che entra in forma presto. Ma anche chi è in forma raramente riesce a dominare così un mese, con tre gol, un assist, quattro prestazioni da 7,5 in pagella. Sperare in un bis è lecito, visto che gli infortuni sono alle spalle. Con il vero Sensi la manovra cambia passo, in questa fase c’è una attenzione particolare per i suoi muscoli, ma anche la voglia di sfruttarne la spinta. Nella sua ultima stagione al Sassuolo ad agosto il suo status non era ancora consolidato: giocò una porzione importante solo di due delle sei gare iniziali, facendo registrare un assist".

Discorso diverso, ma fisico simile, per Niccolò Barella, che a inizio anno ha faticato non poco a inserirsi nell'idea di gioco di Antonio Conte prima di imporsi. "Con i due piccoletti il centrocampo dell’Inter è partito a razzo, anche perché l’uomo che deve dettare i tempi iniziò bello carico". Senza dimenticare l'apporto di Brozovic, autore di due dei tre gol in avvio di stagione (al debutto col Lecce e nel derby alla quarta): "sembra aver eliminato gli alti e bassi che un anno prima ne sporcarono un partenza positiva (anche gol alla Samp) con il 4 in pagella nel k.o. in casa col Parma. Avere tre “nati pronti” al centro del campo può essere un’arma immediata in più".

Infine la solidità difensiva, con Handanovic imbattuto in quattro delle sei vittorie: "Skriniar avrebbe mostrato qualche difficoltà di adattamento al modulo solo più tardi, confermando che la struttura fisica non lo condiziona a inizio “corsa”, De Vrij non risentì di due assenze per infortunio e poi si piazzò con costanza nel banco dei migliori, occupato spesso anche in seguito. I due centrali sono a due “buone partenze” su due in coppia".

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