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Sala: “Inter, futuro in buone mani. Per Zhang jr il club è passione. Stadio e mercato…”

Simona Castellano

Ora, spiega Sala, «c’è più organizzazione, uno staff tecnico buono, un buon allenatore. Sabatini mi pare un dirigente capace che lavora in armonia con Ausilio. Magari i tifosi sono un po’ delusi, viste le aspettative che si erano create per la campagna acquisti. La volontà di spendere da parte della famiglia Zhang c’è, ma probabilmente in questo momento i vertici politici cinesi controllano con prudenza gli investimenti all’estero che non siano in settori ritenuti strategici. Comunque la squadra è già trasformata, senza ingressi eclatanti. L’Inter ha sempre sofferto con i laterali di difesa, vediamo come andrà con i nuovi. Pochi li hanno visti giocare prima».

Critiche a Nagatomo? 

«Contro la Fiorentina non aveva giocato male. A volte è al limite della leggerezza, ma chiediamoci perché tutti gli allenatori lo tengano: evidentemente ha capacità umane importanti nello spogliatoio».

L'anno scorso via-vai di allenatori...

«L’errore principale è stato ingaggiare de Boer: non parlo di valori tecnici, non è valutabile in questo senso. In quel momento la società non era ancora strutturata bene, serviva un manager all’inglese e mi pare che Spalletti incarni questo tipo. Non si doveva prendere De Boer e lasciarlo solo, il resto è successo di conseguenza e Pioli è il meno colpevole di tutti».

Cederebbe Jovetic? Joao Mario? 

«Jovetic sì. Ha bisogno di giocare e vuole garanzie che in questo momento l’Inter non può dare. Forse venderei pure Brozovic. Joao Mario no. Troppe volte abbiamo bocciato frettolosamente i giocatori. Joao Mario ha dalla sua l’anagrafe, la personalità e la tecnica. E mi pare abbia la testa a posto: da tifoso tengo conto anche di questo aspetto».

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