Il difensore nerazzurro è risultato fondamentale in più zone del campo, mostrando le sue qualità in più fasi di gioco
Niente più ruoli "bloccati", sempre meno calciatori specializzati in una sola mansione: il calcio moderno sembra andare in questa direzione, e l'Inter di Inzaghi ne è l'esempio più lampante. Continui movimenti, scambi di posizione, giocatori che sanno far tutto: il simbolo di questa "fluidità" è Alessandro Bastoni, sulla carta difensore, ma allo stesso tempo anche regista, mezz'ala o anche esterno.
Così scrive La Gazzetta dello Sport: "In altri tempi veniva chiamato "calciototale": il sistema di gioco è solo un'impostazione iniziale, poi i giocatori scambiano le posizioni, anche per sfuggire all'aggressione uomo contro uomo che è sempre più diffusa. In questo senso, l'apice della Serie A è rappresentato dall'Inter. Il 3-5-2 di Inzaghi resta fermo nell'impostazione tattica ma propone continue rotazioni degli interpreti: ci sono momenti della partita in cui i giocatori più arretrati sono i centrocampisti, i difensori diventano esterni, gli esterni delle ali, i centrocampisti stessi delle punte aggiunte (Mkhitaryan, Frattesi).