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Bergomi: “Inter più tecnica, manca una punta veloce. In società meno spaccature”

Andrea Della Sala

L'ex bandiera dell'Inter Beppe Bergomi ha parlato della nuova stagione sotto la guida di Inzaghi

Intervistato da Repubblica, l'ex bandiera dell'Inter Beppe Bergomi ha parlato della nuova stagione sotto la guida di Inzaghi e del campionato che sta per iniziare:

L'Inter scudettata?

"Ha venduto i due giocatori migliori. Lukaku, soprattutto, era il suo leader. Un catalizzatore, portava emotività positiva in campo e fuori. Però ha fatto le migliori operazioni per sostituire loro, con Dumfries e Dzeko, e ha preso Calhanoglu per Eriksen. Forse le manca una punta veloce: Inzaghi alla Lazio aveva Immobile che andava in profondità".

Già, Inzaghi erede di Conte. Ne sarà all'altezza?

"L'Inter ha vinto perché Conte era il valore aggiunto a un gruppo molto forte, ma non il più forte. Inzaghi metterà del suo, e forse i giocatori hanno voglia di qualcosa di diverso dopo due anni".

All'Inter, però, spesso non ti aspettano.

"Trapattoni diceva che l'Inter è una centrifuga. I tifosi sono esigenti. Ma soprattutto pretendono chiarezza: se chi comanda avesse detto subito che bisognava vendere due pezzi pregiati, e non uno, avrebbero accettato la situazione. Credo comunque che gli interisti, col ritorno a San Siro, staranno vicini alla squadra. E noto anche più compattezza in società. Meno spaccature. Tutti allineati. Marotta e Ausilio sono sempre alla Pinetina, sapranno supportare Inzaghi".

Che calcio e che stagione dobbiamo aspettarci?

"Più tecnica. Avete presente il gol contro la Dinamo Kiev in amichevole, quegli scambi di tacco al limite dell'area? Una cosa del genere, e Dzeko può favorire gli inserimenti di uomini come Barella. Lui e Bastoni possono sfruttare l'Europeo come trampolino. Ci sarà la solita incognita Champions, dove bisogna superare il primo turno, girone permettendo".

E il resto della concorrenza?

"Della Juve ho detto, specie se resterà Ronaldo: ho parlato con Pirlo, mi ha detto che come centravanti è ancora fortissimo. Vedo bene il Napoli. Il Milan ha tanta qualità, è più solido ma forse ha perso l'effetto sorpresa: in più, l'impatto di San Siro pieno, per una squadra giovane, può pesare. Lazio e Roma, a mio giudizio, sono ancora indietro. E poi c'è l'Atalanta: ha tutto per fare l'ultimo salto di qualità".