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Berti: “Barella combattente, come spirito mi somiglia. Perno dell’Italia, all’Inter…”

Matteo Pifferi

Nicolò Barella è uno degli uomini di punta di Roberto Mancini in vista dell'imminente esordio agli Europei dell'Italia

Nicolò Barella è uno degli uomini di punta di Roberto Mancini in vista dell'imminente esordio agli Europei dell'Italia. La Gazzetta dello Sport, a tal proposito, ha intervistato Nicola Berti.

Barella assomiglia a Nicola Berti: ci sta?

«Come spirito direi proprio di sì. Calcisticamente diversi, per centimetri, fisico e caratteristiche: lui più tecnico, io avevo più forza. Ma la voglia di vincere è molto simile: ci rivedo grinta, cattiveria. Anche lui è un combattente, che non molla mai un pallone e non tira mai indietro il piede».

Barella è uno dei cardini di questa Nazionale: esagerato?

«Esagerato perché? Lo è, e la stagione appena passata ha confermato che ha certe doti: è stato il leader del centrocampo dell’Inter e uno dei leader della squadra. Lui, Jorginho e Verratti: è un mix che può creare un centrocampo perfetto. Soprattutto per lui: per i meccanismi di quel trio, potrà avere ancora più libertà di inserirsi rispetto a quella che ha nell’Inter. E lui vede la porta, anzi di più: ce l’ha in testa. E questa è la cosa di lui che mi piace di più».

L’Olimpico potrà dargli una spinta in più?

«Emozioni diverse rispetto a quelle del ‘90: lo stadio non potrà essere pieno e i fiumi di persone che ci accompagnavano fino al ritiro di Marino, code di chilometri, erano brividi paurosi. Dopo un anno con gli stadi vuoti, vedere 16.000 tifosi sugli spalti farà comunque sensazione, anche se sarà una differenza difficile da valutare, a livello di emozione. Però l’Olimpico è quello, uno stadio magico: cavolo se è magico».