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Carbone: “Sbagliai a lasciare l’Inter, Zanetti era inumano. Eriksen? Gli serve tempo con Conte”

Andrea Della Sala

L'ex giocatore dell'Inter ha parlato del suo periodo in nerazzurro, ma anche dell'attuale tecnico Conte e dell'ultimo arrivato Eriksen

L'ex giocatore dell'Inter Benito Carbone, intervistato da Calciomercato.com, ha parlato della sua esperienza in nerazzurro, dei problemi con Hodgson, ma anche del lavoro svolto da Conte in questa stagione:

Cos’ha rappresentato per lei l’Inter?

“L’approdo nella squadra dei miei sogni, il club per cui avevo da sempre fatto il tifo. Da bambino a Bagnara, quando giocavo in strada, mi immedesimavo nei miei idoli nerazzurri e quando ho vestito davvero quella maglia mi è sembrato di vivere un sogno”.

L’Inter di Roy Hodgson.

“Una persona per bene, un uomo con le sue idee. Ma qualche danno lo ha fatto. Non si può pensare che Roberto Carlos non sappia difendere. Per quanto riguarda me, aveva scelto di schierarmi da esterno sinistro di centrocampo nel suo 4-4-2, significava andare a chiudere la diagonale a Bergomi. Un lavoro sfiancante e quando c’era da decidere con la giocata di qualità negli ultimi 20 metri non avevo la giusta lucidità. Per questo motivo ho segnato pochi gol, Hodgson mi chiedeva quantità”.

Fu per questo che decise di andare via?

“Un errore gravissimo, dettato dalla giovane età. Avrei potuto giocare con Ronaldo e con altri campioni e invece preso da un sentimento di frustrazione andai via. Ricordo sempre che Bergomi mi diceva «Non devi muoverti da qui, se resti diventerai più forte di Donadoni». Gli rispondevo, Capitano, con tutto il rispetto, non posso fare la diagonale a te e poi passare la palla a Ince, che è fortissimo, ma che ha piedi di marmo». Ovviamente erano solo battute, ma il concetto era quello. Sbagliai, conservo ancora grandi ricordi”.

Chi la impressionava?

“In quel periodo all’Inter il mio compagno di stanza era Javier Zanetti. Inumano. Dedizione, professionalità, forza fisica. Ogni tanto lo cercavamo, ma dov’è Zanetti? È in camera che dorme. Ma dov’è Zanetti? È in camera che riposa. Si allenava e recuperava, sempre così, da quando lo conosco. Pazzesco”.

Che idea si è fatto dell’Inter di Conte?

“Conte ha bruciato e brucerà ancora le tappe, portando la sua squadra a lottare per obiettivi importanti. Nei prossimi dieci anni, l’Inter sarà una squadra ai vertici in Europa, al pari con le top di adesso”.

Eriksen sta incontrando qualche difficoltà tattica, come ai tempi accadde a lei.

“Forse la squadra di Conte era stata costruita con altri codici e la qualità del danese rischia di comprometterne l’equilibrio. Eriksen può mandare in tilt un sistema, o cambi modulo o prendi tempo e lavori sul calciatore. Diventerà una mezzala che si trasforma in trequartista in fase di possesso, ma serve tempo perché Conte è un perfezionista”.