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CdS – Skriniar è il muro per fermare Higuain. Già in due occasioni…

Francesco Parrone

Il difensore slovacco è uno dei segreti dell'Inter di quest'anno

L’anti-Higuain. E’ tale l’impatto che ha avuto sull’universo nerazzurro che Skriniar viene già considerato come il colosso in grado di disinnescare il bomber argentino. E’ vero che la Juve non è solo il “Pipita”, ma intanto, rendendo inoffensivo lui, aumenterebbero le possibilità di uscire dallo Stadiumcon un risultato positivo. Per la verità, lo slovacco è già riuscito a stoppare Higuain. Nelle 2 occasioni in cui l’ha affrontato, infatti, è sempre rimasto a secco e l’argentino è stato in campo per 185’. C’è da dire, però, che la soddisfazione è stata relativa, visto che la Juventus ha vinto entrambe le sfide: 4-1 a Torino e 1-0 a Genova.

Secondo il Corriere dello Sport quello attuale, però, sembra uno Skriniar diverso, uno Skriniar che ha alzato ulteriormente il suo livello. Altro che Miranda, ora è lui il cardine della difesa nerazzurra e lui che trascina il compagno di reparto: lo fa con il brasiliano, che a volte gioca con eccessiva sicurezza o supponenza, e lo ha appena fatto con Ranocchia, di nuovo titolare dopo mesi e perfettamente integrato nel meccanismo. E pensare che il suo acquisto era stato accolto con scetticismo. Si ironizzava perfino su quella montagna di denaro investita, 25 milioni di euro più altri 10 di prestito. Ma ora vale anche di più e sono già scattate le sirene dei grandi club (Barcellona), che il diretto interessato finora ha sempre provveduto a spegnere. Peraltro, ora

si è anche messo a segnare. Nella sua annata da titolare alla Sampdoria, infatti, era rimasto a secco. Ora, invece, è già a quota 3, dopo le prodezze con Crotone, la stessa squadra blucerchiata e Chievo. Difficile che gli possa capitare anche a Torino di avviare e concludere un contropiede come domenica scorsa a San Siro. Ma lo slovacco farà certamente “sentire” la sua presenza in area avversaria in occasione di corner e punizione. E allora chissà che non salti fuori un’altra sorpresa...

(Fonte: Pietro Guadagno, Corriere dello Sport 7/12/17)