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Mikkel Damsgaard nei mesi scorsi è stato anche accostato all'Inter. Il 20enne danese ha stupito tutti al primo anno in Italia a tal punto da diventare subito un punto fermo per la squadra di Ranieri:
«Sono molto contento, mi sono ambientato in fretta e molto è merito dei tanti che si sono presi cura di me all’inizio. Anzitutto i tre scandinavi Ekdal, Thorsby e Askildsen».
Può crescere ancora?
«Devo imparare ancora tanto, mese dopo mese progredisco e ogni partita mi dà esperienza e ringrazio il mister per lo spazio. Certo, posso fare di più, ho solo vent’anni».
Cosa pensa della “Danish Dynamite” e poi della nazionale che vinse l’Europeo del 1992?
«Che io sono nato quasi dieci anni dopo, quindi non ho ricordi miei. Tanti mi paragonano a Laudrup ed è un onore ma i miei eroi sono più i miei connazionali contemporanei come Schmeichel, Eriksen e gli altri. Per me la Danimarca di oggi è già un’altra dinamite in potenza».
I tifosi della Samp stravedono per lei e scrivono “blindiamolo a vita”. Lei che ne pensa?
«Io non le leggo in giro frasi come questa ma se è così ne sono fierissimo. Con solo due gol fatti non penso di aver fatto così tanto da meritarlo».
È disposto a garantire di restare un paio d’anni?
«Certo, perché no?! Poi ovvio nella vita non si sa mai e nel calcio come in tutto dipende dalle performance, nel bene ma anche nel male».
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