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Di Caro: “VAR anche per episodi dubbi. Gli scandali arbitrali del passato…”

Per Di Caro sarebbe importante che gli arbitri consultassero il VAR non solo in caso di chiaro ed evidente errore

Matteo Pifferi

Sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, il vicedirettore Andrea Di Caro ha parlato di VAR e di episodi arbitrali che rischiano di influire da qui a fine stagione:

"Hai voglia a ripetere la storia che alla fine del campionato favori e sfavori arbitrali si compensano. Innanzitutto non è quasi mai vero. In secondo luogo gli errori nella fase finale della stagione pesano in modo totalmente diverso, perché non c'è più tempo per recuperare. E lo stesso concetto vale all'interno di una partita: il fischio sbagliato negli ultimi minuti di una gara è decisivo. Opinione solo personale di chi scrive? No, a microfoni chiusi è condivisa dal 99% degli addetti ai lavori. E quindi? Si elimina il concetto di errore umano dell'arbitro, dei suoi assistenti o di chi lo aiuta al Var? No, certo, quello è impossibile. Ma proprio in considerazione del livello complessivo non eccelso della classe arbitrale e la presenza di regole spesso cervellotiche (quelle sui falli di mano, che richiamano addirittura all'uomo Vitruviano, sono materia per scienziati), sarebbe meglio in questa fase finale essere molto, ma molto, più di manica larga circa l'utilizzo della Var e il richiamo dei direttori di gara alla review".

Errori da evitare

"Quell'invito a rivedere gli episodi al monitor solo quando il varista riscontra «un chiaro ed evidente errore arbitrale» sarà il caso di allargarlo a tutti gli episodi dubbi, per consentire all'arbitro di essere certo di cosa ha visto. È chiaro che andrà accettato il fatto che potrà spesso anche confermare la decisione presa. Ma meglio che ne sia sicuro e con lui i protagonisti in campo. Anche perché esistono molti episodi ai limiti. [...] Questa zona grigia va eliminata. E l'unico modo è allargare la casistica dell'uso della Var a tutti gli episodi dubbi. E non c'è bisogno di cambiare il protocollo, basta usare il buonsenso e non essere burocrati. Arriverà il momento, auspicato dal designatore arbitrale Rizzoli, in cui alla fine delle partite, da una sala video il designatore stesso o chi da lui debitamente scelto in base a credibilità e conoscenze potrà spiegare agli sportivi le scelte degli arbitri, evidenziando quelle giuste e quelle errate. E a certificare buona fede e trasparenza degli arbitri arriverà anche il momento in cui verranno fatti ascoltare i dialoghi in campo tra arbitri e varisti. Il fatto che Rizzoli spinga per accelerare i tempi di queste storiche novità, dimostra la volontà degli arbitri ad aprirsi verso l'esterno, ma anche il loro bisogno di educare ai regolamenti che in troppi (protagonisti, tifosi e media) non conoscono. Un modo per spegnere subito polemiche e teorie complottiste. Il nostro calcio ne è pieno e questo non aiuta: ma gli scandali che in passato hanno investito il mondo arbitrale non sono stati il frutto della fantasia di uno scrittore... In attesa che le novità auspicate diventino realtà, si consenta più Var per garantire la massima correttezza. C'è da concludere un campionato che in testa e in coda non è mai stato così in bilico. Il finale non va rovinato".

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