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Inter-Digitalbits, tanta preoccupazione. CorSera: “Problema dannatamente serio”

Fabio Alampi

Ancora tutta da definire la questione riguardante il main sponsor nerazzurro: possibili nuove conseguenze in arrivo

In casa Inter continua a far discutere la questione Digitalbits: il nuovo main sponsor nerazzurro sta palesando difficoltà economiche, e al momento non si possono escludere conseguenze estreme. Così scrive il Corriere della Sera: "Lo sponsor Digitalbits compare ancora sulla maglia dell'Inter a una settimana dall'inizio del campionato, almeno su quella di Lukaku e soci, perché da quelle della squadra femminile e della Primavera è stato rimosso. Ma il marchio di criptovalute dell'imprenditore Al Burgio e della sua Zytara Inc. con sede nel Wyoming ma in capo a una finanziaria di Cayman, ha preso un po' troppo alla lettera il concetto di «moneta virtuale»: i soldi previsti per la sponsorizzazione principale sulla maglia non si vedono e bisogna capire se nell'anno orribile delle valute digitali sui mercati azionari (- 79%) si vedranno mai".

"Per l'Inter e in seconda battuta anche per la Roma (i cui accordi prevedono meno della metà degli introiti rispetto agli 80 milioni destinati ai nerazzurri in un triennio, ai quali vanno aggiunti i 5 destinati a un fondo di garanzia che al momento vale ancora meno di quella cifra) il problema è dannatamente serio. E la preoccupazione — anche se dalle due società non trapela nulla — è tanta. [...] Le due parti sono in una fase ovviamente delicata di negoziazione per risolvere la questione, ma la strada rischia di essere troppo stretta proprio per mancanza di fondi, e può quindi condurre anche a un contenzioso legale e di conseguenza all'accordo con un nuovo sponsor, dopo il lungo legame con un partner storico come Pirelli e l'esperienza con socios.com da venti milioni per una stagione, poi sostituita dall'accordo più conveniente ma — a questo punto si può dire — anche più azzardato oltre che sfortunato con Digitalbits. Non certo secondaria è anche la questione delle magliette Nike già in vendita con lo sponsor «ritardatario» stampato sul petto e pubblicizzate anche dai cartelloni a bordo campo: il varo della seconda divisa, quella da trasferta, è rimandato a settembre. Per la soluzione — o per la risoluzione — non c'è una data limite, come ad esempio la prima di campionato. Ma non c'è nemmeno troppo tempo da perdere".