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Djorkaeff: “Scudetto? Finalmente! Conte bravissimo. Lukaku tra i top 5 al mondo”

Marco Astori

Le parole dell'ex centravanti nerazzurro: "Era tanto che il popolo nerazzurro aspettava lo scudetto, che per la proprietà rappresenta un obiettivo raggiunto e anche un nuovo inizio"

Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello SportYouri Djorkaeff, ex centravanti dell'Inter, ha parlato così della vittoria dello scudetto da parte del club nerazzurro.

Djorkaeff, la prima parola che le viene in mente.

"Direi 'finalmente'! Era tanto che il popolo nerazzurro aspettava lo scudetto, che per la proprietà rappresenta un obiettivo raggiunto e anche un nuovo inizio. L'Inter, con il gruppo Suning, è cresciuta gradualmente e in campo, grazie all'allenatore, ha trovato il perfetto equilibrio. Questa vittoria si spiega soprattutto qui".

Su Conte, all'inizio, aveva dei dubbi.

"Da interista, faticavo a immaginare un simbolo bianconero sulla nostra panchina. Antonio è stato bravissimo, eccezionale a individuare il modo che gli avrebbe permesso di inserirsi nel mondo nerazzurro: doveva essere 'vero', genuino. L'ha capito e oggi gli faccio i complimenti: ci ha messo entusiasmo, forza e grinta, ciò che è mancato negli anni passati".

Attualmente Lukaku è...

"Uno dei cinque più forti del mondo. E non sono d'accordo con chi afferma che, magari nel Bayern Monaco, segnerebbe di meno: pure lì farebbe una valanga di gol! Ho seguito la crescita di Romelu, mi è sempre piaciuto: ha fame e cattiveria, è un grande lottatore. Spesso fa la 'guerra' da solo: non è semplicemente un attaccante formidabile, è anche un meraviglioso uomo-spogliatoio. Il simbolo dello scudetto è lui".

A questo punto, i tifosi sperano di fare strada anche in Champions.

"Per farcela c'è bisogno di molte cose: serenità all'esterno del campo e grande qualità all'interno, ciò che tutte le big hanno. In ogni caso, non dimentichiamoci che per vincere servono pazienza e parecchio denaro. Pensate a Psg e Liverpool: quando hanno iniziato a spendere prima di raggiungere certi risultati? Il tempo è necessario, anche se capisco che per la tifoseria non sia così semplice da capire. Solo il mio amico Zidane arriva sempre in fondo, anche se gli anni passano e i giocatori cambiano in continuazione: non so come faccia il Real Madrid...".

L'Inter è ancora tanto distante da squadre, per esempio, come il Manchester City?

"Oggi sì, non ha ancora raggiunto certi livelli. Ma ripeto: è soprattutto questione di tempo. Un progetto non può essere vincente dall'oggi al domani".