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Fontana: “Due stadi per Inter e Milan? Un’esagerazione. Spero si continui con San Siro”

Marco Astori Redattore 
Le parole del Presidente della Regione Lombardia: "Per me San Siro è un’icona, ma del vero San Siro non è rimasto praticamente niente"

Intervenuto ai microfoni di Telelombardia, Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia, ha parlato così del futuro dello stadio di Milano: «Una domanda che si fanno tutti, una problematica e una preoccupazione di tutti. Dove è prevista la possibile collocazione dei due nuovi stadi di Milan e Inter non è Milano, ma fuori Milano in zone che sono anche molto periferiche, in altri comuni. Innanzitutto, credo ci sia un problema, che è quello di voler fare due stadi: addirittura due stadi per due squadre temo possa essere una esagerazione e che non possa rappresentare quella utilità che invece è nei progetti delle società. Partiamo dal presupposto che due squadre come Milan e Inter hanno bisogno di uno stadio moderno, che dia loro la possibilità di utilizzarlo per tutto l’anno, per altre manifestazioni e altre prestazioni e che possa essere un mezzo per aumentare il proprio budget, migliorare il proprio bilancio.

La situazione adesso è molto chiara: il Milan ha dichiarato di voler continuare nel suo progetto di San Donato, l’Inter anche, ma con meno determinazione. Ora si è presentata questa nuova ipotesi: WeBuild, una delle più note società di costruzioni, tra le più importanti d’Italia, ha detto alle società di poter gestire il cantiere e riuscire a ristrutturare San Siro senza impedire alle due squadre di giocarci: questa, è sicuramente una notizia molto bella. Io so, per esempio, che il Milan vorrà dare delle condizioni per stabilire come dovrà essere fatto lo stadio.

Credo si siano incontrati e sono convinto che da queste discussioni verrà fuori un progetto, poi le squadre valuteranno se questo è compatibile con le loro esigenze. Io personalmente spero vivamente si trovi un accordo, una soluzione, per continuare a San Siro. La Regione è a disposizione per quello che chiedono le squadre, ma io posso solo agevolare le procedure amministrative solo dopo che la loro decisione di dove andare. Poi, sull’abbattimento dell’impianto, questo è un altro argomento: per me San Siro è un’icona, ma del vero San Siro non è rimasto praticamente niente perché con i lavori fatti nel ‘90 è già stata alterato rispetto alla sua originaria realtà».

(Calcio e Finanza)



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