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Handanovic insegue il derby con un tutore. Ci proverà fino all’ultimo, ma Padelli è pronto

Andrea Della Sala

Il capitano dell'Inter ha rimediato un'infrazione al mignolo e la sua presenza col Milan è in dubbio, il secondo portiere si scalda

Domenica sera a difendere i pali dell'Inter c'era Padelli. Handanovic out per un problema al dito, ieri si è scoperta l'entità dell'infortunio, Berni squalificato, ma anche lo stesso Padelli non era al meglio per un'influenza.

"Idealmente sabato mattina Antonio Conte aveva a disposizione soltanto Filip Stankovic, il figlio d’arte portiere della Primavera. Da qui la scelta di convocare tre portieri per Udine e portare anche Handanovic, che alla fine si è accomodato in panchina con un vistoso tutore alla mano sinistra, quello che utilizzerà negli allenamenti per tutta la settimana prima di decidere se dare o meno disponibilità per la sfida contro il Milan. Il capitano è un tipo che difficilmente si tira indietro, quindi se si sentirà di giocare, sarà regolarmente in campo domenica sera. Ieri il report medico ha confermato l’infrazione al dito della mano sinistra. Situazione da monitorare di giorno in giorno, appunto. Non grave, ma nemmeno da sottovalutare", spiega La Gazzetta dello Sport.

"Nessuno è miglior medico di se stesso, così Handanovic farà le sue valutazioni da qui a domenica mattina, consapevole che nel caso dovesse chiamarsi fuori Padelli è pronto a dare il suo contributo come dimostrato a Udine, dove l’Inter ha mantenuto per la prima volta la porta inviolata in questo 2020. Casualità, certo. Ma dato comunque da registrare visto che per Padelli non è stata una serata di ordinaria amministrazione.

E per Daniele — tifoso nerazzurro per sua stessa ammissione da quando è bambino — potrebbe essere una sfida ancor più particolare: il Milan è la squadra affrontata più volte dall’ex portiere di Bari e Toro in Serie A (9 partite, otto di A e una in Coppa Italia) ma anche quella contro cui non ha mai vinto. I numeri parlano chiaro: quattro pareggi, cinque sconfitte e 17 reti subite. Per la serie «non è vero ma ci credo», meglio munirsi di amuleti per scacciare il tabù Milan", aggiunge il quotidiano.