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CorSera – Inter, c’è chi teme la «zona Inzaghi». Ecco cosa ci si aspetta dal tecnico

Gianni Pampinella

Dopo la convincente prova contro il Porto, l'Inter cade in casa del Bologna portando alla luce vecchi difetti della squadra di Inzaghi

Il Corriere della Sera analizza la stagione di Milan e Inter. I rossoneri sono reduci dalla vittoria casalinga contro l'Atalanta, mentre i nerazzurri sono caduti per la settima volta in campionato in casa del Bologna. "Ognuno per la sua strada, anche se quella rossonera è al momento più chiara, in campo, battendo l’Atalanta, e fuori, con opzioni già rivelate. Il campo, quello di ieri a Bologna, era fradicio e pieno di tormenti per l’Inter. Per fortuna non c’è nulla di irreparabile".

"A questi ritmi poi, così intensi e frenetici, l’ultima spiaggia si sposta sempre un po’ più in là. Ma per rimediare è necessario capire il momento, i problemi, le atmosfere, le facce dei tuoi giocatori, a volte i silenzi, che devono essere interpretati, rivelano stati d’animo profondi. In casa Inter devono stare tutti attenti, a cominciare dalla dirigenza, dove il livello è molto alto, alla squadra che, pensate un po’, era data per favorita nella corsa scudetto, ora si ritrova a 18 punti dal Napoli".

"A Simone Inzaghi, tecnico sicuramente preparato, che ha dimostrato di saper vincere, ma non ha ancora convinto la Milano nerazzurra svelando la sua vera dimensione di allenatore: è da Coppa Italia-Supercoppa o da scudetto? In base all’esperienza vissuta c’è chi teme la «zona Inzaghi», guarda caso nata l’anno scorso con il Bologna, coincisa con la fuga del Milan verso lo scudetto, interpretato ancora adesso da una larga maggioranza nerazzurra e dai salotti milanesi che contano, come un generoso regalo dell’Inter".

"Ieri la lezione di calcio impartita da Thiago Motta, inaspettata dopo la felice prestazione di Champions contro il Porto, squadra vera, squadra molesta, ripresenta i confini, la cornice, di quella «zona Inzaghi» che contempla paure, ansie e così poche certezze: da qui in avanti, ci deve essere lo scatto, la reazione, la svolta. E da Simone Inzaghi ci si aspetta il piglio del comandante, di chi sa essere guida, leader e capo, di chi ha capito che Milano ha bisogno di un altro passo, quello mostrato contro il Porto dove il coraggio si è ben miscelato con l’intelligenza".

(Corriere della Sera)