Intervistato da Repubblica, Marcello Lippi ha parlato dell'assenza dell'Italia al Mondiale in Qatar e della lotta scudetto. "Sono rimasto molto amareggiato, dispiaciuto e sorpreso, come tutti, dall’eliminazione. Ma non dimentico che la Nazionale aveva appena vinto un Europeo. Il calcio è così, vive di momenti. Di sicuro, se esci contro la Macedonia del Nord non può essere un problema tecnico ma si tratta di episodi, di sfortuna".
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Lippi: “Inter, la vittoria contro la Juve l’ha caricata. Scudetto? Chi perde…”
Intervistato da Repubblica, l'ex tecnico ha parlato del flop della Nazionale e della lotta scudetto
Pensa che sia stata opportuna la conferma di Mancini?
«Ha fatto un lavoro eccellente, nessuno conosce i giocatori e il ruolo quanto lui. Per due anni ha solo vinto. Purtroppo ha perduto la sfida contro la Macedonia».
Non è anche un problema di materiale, di qualità?
«Quando ero ct potevo scegliere su una base di circa il 70% di italiani in Serie A, adesso sono il 30. Ma Totti, Del Piero e Montella nascevano anche quando il campionato era pieno di stranieri. Ormai è così anche nei vivai».
Anche la Champions ci ha dato solo dolori: perché?
«Io ho perso tre finali su quattro, è il mio rammarico più grande, però in finale si arrivava».
Perché la Juve non ci riesce più?
«Allegri è andato in finale due volte, ed è tra i migliori in assoluto. Poi, anche lui vince e perde come tutti. Ci sono passato anch’io».
Chi vincerà lo scudetto?
«Non si può dire, anche perché non ci sono più scontri diretti. Ma nelle ultime due o tre giornate mi è sembrato che l’Inter sia stata la squadra più viva, più rabbiosa. La vittoria sul campo della Juve l’ha caricata ulteriormente, e ha una partita in meno. Chi perde avrà un sacco di rimpianti».
I bianconeri possono tornare in corsa?
«Solo se avessero battuto l’Inter. Adesso è tardi».
Un campionato equilibratissimo come non accadeva da anni.
«Merito del lavoro di tanti allenatori capaci di mettere in difficoltà le grandi. Mi riferisco a Dionisi, Cioffi, Italiano, Blessin, Zanetti, Tudor che è stato un mio giocatore. E apprezzo Andreazzoli e Juric. Hanno saputo dare gioco e mentalità propositiva, segno che la Serie A non è certo da buttare».
Il Milan rallenta, come mai?
«Faccio i complimenti a Pioli per come ha saputo costruire e gestire questa ottima squadra».
Il Napoli si è buttato via?
«Ma no, niente è perduto. Osimhen mi piace davvero, come Abraham nella Roma. Ho visto un sacco di cose interessanti e nuove».
(Repubblica)
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