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Manova stipendi, la Juve: “Tagliamo di più”. Tra i contrari Buffon e mamma Rabiot

Marco Astori

Per l’accusa già prima della pandemia nelle mail e negli scambi tra dirigenti bianconeri si parlava della necessità di «azioni correttive» per alleggerire i conti

Spuntano altre indiscrezioni in merito al caos Juventus e alla manovra adottata dal club per tagliare alcune mensilità nel 2020. Questa l'ultima ricostruzione raccontata oggi da La Gazzetta dello Sport: "Per l’accusa già prima della pandemia nelle mail e negli scambi tra dirigenti bianconeri si parlava della necessità di «azioni correttive» per alleggerire i conti. E le 2 «manovre stipendi», ricostruite attraverso documenti sequestrati e dichiarazioni rese da giocatori e agenti, sarebbero servite a registrare a bilancio «una riduzione fittizia dei costi». Attraverso le manovre del 2019-20 (che coinvolgevano tutta la squadra) e quelle del 2020-21 (alla quale hanno aderito in 17: alcuni, tra cui Buffon, De Ligt e Morata, no) hanno alleggerito i bilanci.

Quanto alla prima, che consisteva nella rinuncia a una mensilità e al posticipo di altre 3, l’accusa ritiene che la Juventus abbia registrato solo in un secondo momento le «scritture di riduzione» per caricarle sul bilancio successivo, anche se si trattava di accordi contestuali. A raccontarlo sono stati gli stessi giocatori, che hanno ammesso di aver firmato nello stesso momento e che le scritture di riduzione sono state consegnate non datate. Dybala ha riferito anche della richiesta iniziale della società di rinunciare a 4 mensilità, respinta dalla squadra. Che il club sperasse di risparmiare di più emerge anche da uno scambio tra Federico Cherubini (non indagato ma sentito come persona informata sui fatti) e Paratici, a cui il diesse fa notare la necessità di «tagliare di più, il 10% di riduzione e il 20% di slittamento è troppo leggero». L’ex dirigente approva: «Dobbiamo tagliare 3 mesi, aprile, maggio e giugno».

Non si andrà oltre l’uno, come risulta dalla scrittura privata firmata da Agnelli e il capitano Giorgio Chiellini, in cui si specifica che «tre dei quattro ratei saranno redistribuiti sui contratti in essere a partire dal 2020-21» e che in caso di trasferimento» la cifra sarebbe stata corrisposta come «incentivo all’esodo». Dell’argomento i pm ne hanno parlato con Chiellini nel marzo scorso, senza ottenere grande soddisfazione. Era stato Chiello a comunicare ai compagni, come confermato dalla chat di squadra in possesso dei magistrati, che «per questioni legislative di borsa la comunicazione sarà solo della rinuncia a 4 mesi», chiedendo «di non parlare nelle interviste sui dettagli di questo accordo». Accordo che la signora Veronique, mamma di Adrien Rabiot, non avrebbe voluto firmare: ai pm ha riferito di essere «scontenta» perché il club non aveva parlato prima con lei.

Secondo Chiellini tutti sapevano che il comunicato sarebbe stato diverso, anche se qualcuno ha invece raccontato che leggendolo si è stupito e ha chiesto chiarimenti. Tra le mail sequestrate c’è anche la corrispondenza tra Federico Restano, l’avvocato presso cui sono state conservate le scritture private, e Joao Felix Nogueira, legale di Cristiano Ronaldo, tramite Cesare Gabasio, quello del club (indagato). La seconda manovra, più articolata e individuale, prevedeva la dilazione di alcune mensilità da restituire in caso di permanenza come bonus fedeltà e in caso di addio come incentivo all’esodo. Sempre secondo la mamma di Rabiot, le mensilità richieste erano 4 ma avendo suo figlio risposto in ritardo loro si sono accordati per 3. Chiellini è l’unico a non aver firmato le side letter ma un contratto di Ambassador dal 2021 per 5 anni. L’ex capitano ha dichiarato di dover ancora percepire due mensilità. Cifra sicuramente inferiore ai 19,9 milioni che mancano a CR7: dopo aver chiesto gli atti, chissà se si farà vivo pure con la Juve".